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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2019
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Un minestrone insipido di tanti sapori che finiscono per annullarsi. Non ‘ è nulla che appassioni davvero in questo volumone di oltre 700 pagine, bisognose di grandi sforbiciate. Eppure non manca nulla: innanzi tutto il Medio evo, anzi l’ Alto Medioevo. All’ epoca in cui regnano, tra Francia del Sud e Spagna del Nord, i nipoti di Carlo Magno, il giovane cavaliere Isembardo affronta tante di quelle avventure che, in confronto, Frodo dei romanzi di Tolkien fa solo una passeggiata. Vogliamo vedere? Il cavaliere senza macchia né paura? C’ é. La o le belle fanciulle, pure di cuori malgrado il corpo che ispira lussuria solo a vederle? Hai voglia! Il mago cattivo? Sono due: un uomo e una donna, ancora più cattiva, è ovvio. Il cavaliere fellone? Il nobile dall’ animo pravo? Abbondano. Il vescovo lussurioso? Non manca ma, alla maniera protestante e molti secoli prima, crede fermamente anche se pecca ancora più fermamente, sia pure solo con la carne. La nobildonna altera? Giace con il vescovo. La bella arrivista? Sposerà il re, anzianotto e puzzolente ma re. Il popolo bue? Geme nella miseria ma se lo chiami risponde. La locandiera furbetta? C’ è, c’è e il cavaliere se ne innamorerà pur non potendo impalmarla. Manca il drago ma il re dei felloni, che imperversa dalla prima alla penultima pagina si chiama Drogone e quindi… Figurine di contorno: il monaco savio e vecchio, il prode capitano d’ armi, i vecchi guerrieri indomiti e chi più ne ha più ne metta, che in 700 pagine c’ è posto per tutti e alle comunicazioni pensano i piccioni viaggiatori. Chiusa la pagina 725 il lettore stremato, dai posi dolenti per il peso, che fa? Alza le spalle, sospira e pensa ai soldi perduti
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