Un passato imperfetto

Scritto da Julian Fellowes, “Un passato imperfetto” è un romanzo sull’ upper-class inglese. La storia ci viene raccontata da uno scrittore di discreta fama che viene contattato da un suo vecchio amico, Damian Baxter, con il quale, però, ha interrotto ogni rapporto a seguito di una vacanza in Portogallo in cui accadde qualcosa di molto grave, a cui si fa continuamente riferimento nel corso del romanzo, ma di cui veniamo a conoscenza solo alla sua conclusione. Damian Baxter è diventato un uomo molto ricco, proprio lui, che era un ragazzo su cui non avrebbe scommesso nessuno. Ha da poco scoperto di essere gravemente malato e vuole scoprire se ha davvero un erede a cui lasciare la sua ingente fortuna, come gli era stato comunicato in una lettera anonima tempo prima. Per questo motivo rintraccia il suo amico scrittore e lo incarica di condurre delle ricerche al fine di trovare il suo presunto figlio. Dapprima restio, lo scrittore si lascia convincere e con continui flashback ci racconta la sua gioventù e quella dei suoi amici passata tra una festa e l’altra della stagione londinese, tra gli anni ’60 e ’70. Si troverà quindi a riflettere su quanto le persone cambino nel corso del tempo, sulle aspettative che molto spesso vengono disattese. Chi più e chi meno ha dovuto fare i conti con la perdita di prestigio di una certa classe sociale e sul peggiorare della considerazione che gli altri avevano di essa. La sensazione è quella di una decadenza che non ha risparmiato nessuno di coloro che viveva negli agi di un tempo. L’ autore adotta spesso una vena ironica nel raccontare i paradossi dei comportamenti degli altolocati inglesi e questo contribuisce a rendere piacevole la lettura. A mio parere racconta bene e con il giusto distacco un determinato contesto sociale.

Mi piacciono gli autori inglesi ma questo romanzo è davvero noioso. L'idea da cui prende spunto la trama è carina ma poi la trattazione non è all'altezza, la storia va avanti faticosamente, alternando le reminiscenze del passato al racconto del presente. I personaggi, con l'unica eccezione dell'io narrante, sono poco caratterizzati, descritti nel loro agire più che nel loro essere...arrivata a metà stavo quasi per lasciare perdere. Decisamente non mi è piaciuto...