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Anno edizione: 2016
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personalmente questo romanzo di Follett è il primo che un pò mi delude... non è capace di appassionarmi alla storia come gli altri suoi romanzi. Paradossalmente la storia di fondo mi piace ma a volte lo trovo molto pesante e non riesco a leggerlo tutto d'un fiato come mio solito.
Trama il periodo in cui la storia del romanzo è collocata è quello in cui nacque Israele, e la guerra fredda e la corsa agli armamenti dominavano la scena politica internazionale e le spie costituivano la colonna portante di quel sistema di informazioni e di furti che ne era alla base. Si parla, dunque, di Israele, della sua storia travagliata, delle tensioni nate dalla sua creazione, dalle sue espansioni ai danni dei Paesi confinanti. Si parla di armi, di supremazia militare. I due Paesi che si affrontano sono Egitto ed Israele: strani movimenti di scienziati a Il Cairo portano il Mossad ad indagare, e a scoprire che gli arabi hanno in menti di procurarsi armi nucleari. Israele non può stare a guardare, loro il reattore ce l’hanno già, ma a causa del blocco delle forniture militari da parte degli alleati, quello che manca è l’uranio. Occorre procurarsi l’uranio ed ecco sbucare un nome: Nat Dickstein, il Pirata. L’uomo dalle missioni impossibili, quello che è già stato molte volte sull’orlo dell’abisso ma è sempre tornato. E’ un cane sciolto, difficile da gestire, ma se si vuole l’uranio è l’unico in grado di elaborare un piano e di metterlo in pratica. Un uomo del genere ha molti nemici, i servizi segreti di mezzo mondo lo vogliono catturare, i Russi (alleati dell’Egitto e loro consulenti nella costruzione del reattore) hanno deciso di catturarlo, gli lanciano dietro il colonnello David Rostov, del KGB, uomo intelligente, non si prende mai rischi eccessivi e porta a casa il risultato, un vero mastino. Gli Egiziani affiancano a Rostov un loro agente, un pesce piccolo pare, Yasif Hassan, facendo così saltare la copertura dell’uomo del Mossad. Strani i casi della vita, questi tre uomini anni prima, tanti anni prima, si erano conosciuti e frequentati all’Università, avevano giocato a scacchi insieme, desiderato le stesse donne, discusso di politica…....Triplo. Sull'autore...già detto in passato inutile aggiungere altro! Nota:il libro si chiude con il rimando ad un articolo del Daily Telegraph di Londra del 7 maggio 1977 così intitolato: “Israele sospettata di essersi impadronita di una nave carica di uranio” di Henry Miller da New York. Da ciò si evince, che seppur molto romanzata, la storia si basa su fatti realmente accaduti, magari attraverso percorsi diversi, ma non per questo meno ingarbugliati.... ;)
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