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Temevo che questo libro potesse essere presentato soltanto ad una categoria di lettori mediamente giovani, adolescenti, invece mi sbagliavo. Un libro aperto a tutti, è molto scorrevole e la trama intriga subito, consiglio l'intera saga, non penso ci sia da annoiarsi, le vicende dei ragazzi sono veramente simpatiche, l'analisi dei personaggi è chiara, molto interessante lo scambio di interazione tra i 3 fratelli, si evince la complicità e l'importanza dell'unità familiare, nessuno deve essere escluso, ognuno ha un ruolo chiave. La potenza del singolo che si riflette nel gruppo.
Forse in questo volume i ragazzi erano davvero troppo sfortunati, ma in generale questa saga mi sta prendendo molto. Mi è piaciuto molto il riferimento a Orwell e anche il fatto che questa volta Violet e Klaus si sono praticamente scambiati di ruolo, bello anche il fatto che Sunny diventa sempre più presente e partecipa attivamente. Un libro che non ha genere. Non è horror, non è drammatico, non è una commedia. E' lo stile di Handler. Puro humor nero.
Dopo la morte della Zia Josephine e dopo aver sventato i piani del Conte Olaf per la terza volta; i nostri orfani vengono mandati da un nuovo tutore. Un misterioso individuo di cui nessuno conosce il nome o il volto. Ma non è questo la cosa peggiore del nuovo tutore. Egli è un uomo taccagno e disonesto che costringe gli orfani a lavorare nella sua segheria. I ragazzi cominciano, quindi, una nuova vita tutt'altro che felice e su tutta la vicenda una sola domanda aleggia nell'aria: dove il Conte Olaf? Perchè si. Finalmente abbiamo un cambiamento che ha reso questo quarto volume diverso dai due precedenti. Per gran parte della storia, infatti, il Conte Olaf non si fa vedere e tutti, inclusi noi lettori, ci chiediamo come e quando apparirà. Altro cambiamento sono i personaggi. Fin ora gli unici personaggi nuovi che apparivano erano sempre è solo il tutore di turno. Qui abbiamo un variegato assortimento di nuovi personaggi: dallo spaventato ma buono Charlie, allo sfortunato ma incredibilmente ottimista Phil. Dal malvagio capo squadra Flacutono all'ambigua dottoressa Orwell. (La dottoressa si chiama Georgina Orwell. Che sia un riferimento a George Orwell?) Il piano del conte Olaf questa volta ha raggiunto nuovi livelli di intelligenza e astuzia. Per una volta agisce quasi interamente nell'ombra servendosi di nuovi scagnozzi. Mi è piaciuta molto la scena del "combattimento", piena di bei momenti di tensione. Diciamo che in generale ho trovato questo quarto volume decisamente migliore degli altri e spero che la storia continua ad evolversi per il meglio.
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