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E’ doveroso, prima di tutto, spiegare l’origine di questa saga fuori dalla continuity della serie originale e fare una tirata d’orecchie alla Newton Compton. La saga “Il diario del vampiro” di Lisa Jane Smith è stata la capostipite dello Urban Fantasy moderno e, dopo l’evento “Twilight”, ha trovato nuova linfa portando alla scrittura di nuovi libri e la creazione di un telefilm ad esso ispirato. Proprio da quest’ultimo è stata tratta la serie Spin-off de “I diari di Stephan” che non sono stati scritti realmente da L.J. Smith, che vedono l’inizio proprio con “La Genesi” e vanno a narrare le vicende dei due fratelli prima degli avvenimenti di telefilm e libri. Si tratta quindi di un prequel ufficioso che avrebbe necessitato di un diverso titolo per sottolineare la differenza dalla serie principale. Nella neonata America del 1800 un giovane nobile di origini italiane, Stephan Salvatore, vive compiacendo il padre e saldando il forte legame col fratello, fungendo al contempo da ponte tra i due, ma il suo mondo cambiare quando il padre gli annuncia il matrimonio d’interesse in programma per lui, mentre l’arrivo di un’affascinante ospite risveglia in lui sentimenti sopiti. Un moderno Urban Fantasy, ma ambientato in un epoca ricca di fascino e facilmente modellabile per scenari sentimentali/romantici. Il tutto funziona inaspettatamente bene, mentre la storia si sviluppa con un ottimo ritmo veloce e scorrevole, nel quale si percepisce immediatamente l’assenza della mano di Lisa Jane Smith: pur rimanendo fedele allo stile dell’autrice si nota immediatamente l’assenza delle pesanti, noiose e ripetitive descrizioni vaneggianti su ogni minima cosa, da sempre il peggior fardello della serie. Il libro propone quindi una buona storia scandita in modo efficiente, raggiungendo il climax nella shockante fase finale che, in un continuo accelerare, giunge alla incredibile fine difficilmente prevedibile, tralasciando però diversi dettagli legati a Damon che avrebbero arricchito la storia. Il primo ed unico difetto di quest’opera è riscontrabile proprio nel fatto che narra l’inizio della maledizione dei due fratelli dalla parte di Stephan, lasciando diversi dubbi e buchi che un giorno sarebbe bello poter dipanare. Tuttavia rimane una buona lettura che si distacca dai soliti Urban Fantasy proprio grazie alla sua ambientazione, regalando alla serie nuova linfa, così come l’assenza della mano dell’autrice che dona all’opera una narrazione più snella e calzante, senza le eccessive e discutibili descrizioni “poetiche” alle quali L.J. Smith ha abituato. Un libro che porta freschezza nel discutibile pozzo nel quale sembra essere caduta la serie principale (rispettivamente alla situazione editoriale italiana) e che si pone come interessante punto d’avvicinamento per chi deve approcciarsi alla serie.
I suoi libri sulla storia di Damon e Stefan mi hanno fatto scoprire e apprezzare per la prima volta l'urban fantasy. Non immaginavo fosse così bello! In più questa scrittrice ti ipnotizza fino all'ultimo capoverso, tanto da non riuscire a smettere di leggerlo. Aspetto con ansia la traduzione in italiano dei prossimi diari di Stefan!!!Virginia
Dalle prime righe si nota che non è stato scritto dalla Smith; è totalmente diverso il modo i cui è scritto, come vengono raccontate le emozioni, i personaggi....bello davvero bello..rispetto ai precendenti che ho letto su questa saga, questo è quello che mi è piaciuto di più, forse perchè parla comunque della serie trasmessa in tv. Se devo trovare qualcosa di negativo è che ripete comunque cose già viste nel telefilm..quindi forse a questo punto per chi ha seguito con attenzione gli episodi in tv, un pò inutile da leggere...
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