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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2011
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Ho approcciato questo libro, inizialmente, con grande curiosità. Leggo sempre volentieri saggi divulgativi che riportano studi sul cervello, e, da studentessa, sto cominciando a lavorare per costruirmi una coscienza critica anche sulle tematiche relative al genere, alle differenze e alla parità. Per questi motivi ho intuito che questa lettura sarebbe potuta essere, per me, interessante. Immaginavo, e speravo, che attraverso la descrizione delle caratteristiche anatomiche e biologiche tipiche del cervello femminile e di quello maschile, fossero descritti i processi che spiegano perché uomini e donne, in situazioni analoghe, assumono comportamenti diversi. Mi aspettavo che leggere questo libro rappresentasse un'occasione importante per me, al fine di capire come il sesso biologico può influenzare il nostro modo di pensare e reagire a certe sollecitazioni. Il libro non fa assolutamente NIENTE di tutto ciò. E' letteralmente la descrizione di un concentrato di stereotipi culturali e sociali, che l'autrice arriva a MOTIVARE con la SECREZIONE DI ORMONI. E' letteralmente così. Anni di ricerche sul ruolo sociale degli stereotipi che ci vengono inculcati fin dalla più tenera età, gettati alle ortiche. Il risultato? "Eh, si sa: le donne sono EMOTIVE, DEBOLI, SENSIBILI, COMUNICATIVE perché nei loro corpi sono prodotti in grande quantità CERTI ORMONI". "Gli uomini sono AGGRESSIVI per natura. E Pensano CONTINUAMENTE al sesso. E' PER IL CERVELLO". E questo è quanto mi sento di dire sul contenuto, anche se potrei scrivere altri fiumi di parole. Lo stile poi... La mia irritazione ha raggiunto un livello indicibile. Un linguaggio aberrante, frutto anche probabilmente di una traduzione forzata. Un gran numero di esempi di casi clinici che sono sfruttati come punto di partenza, ma che, grazie alle semplicistiche soluzioni proposte, perdono di credibilità e non avvalorano un bel niente. Non ho una formazione scientifica da poter sfruttare come supporto per controbattere le sentenze di Louann Brizendine, ma mi rifiuto categoricamente di ritenere valida questa sua "opera divulgativa". E chiunque abbia una sensibilità critica e conosca, anche solo a grandi linee, la storia delle battaglie per l'uguaglianza e la parità di genere, dovrebbe indignarsi. Non mi stupisce però che "Il cervello delle donne" abbia avuto tanto successo. L'essere umano, purtroppo, cerca conferme della realtà che è stato abituato a conoscere.
Una amica donna, hai tempi femminista militante, poi scienziata come me (fisici, dunque ingnoranti sui temi del libro ma capaci di valutarne il valore), mi ha consigliato questo libro. Lo sto leggendo in inglese (vivo in UK) e l'ho comprato insieme al libro successivo, sul cervello maschile. Non capisco affatto come possa essere visto come un libro che sminuisce gli uomini, o come un libro che inneggia alla superiorita' femminile. Anzi, semmai leggendolo mi viene di pensare che donne accese femministe e con pregiudizi e scarsa capacita' di accettare quello che e' lo stato attuale della scienza e della comprensione del cervello criticheranno questo libro. Di questo libro, bisogna leggere con attenzione l'introduzione. E' li che l'autrice getta le base e chiarisce da dove parte e dove vuole arrivare. In un certo senso,' l'introduzione e' piu' erudita del libro stesso. Su come vanno scritti i libri di divulgazione scientifica si possono avere pareri diversi. Questo e' un libro che vuole essee leggibile da tutti. Lo stile scelto quindi e' molto anedottico, l'autrice poi e' una clinica, non una scienziata di laboratorio, quindi espone idee e teorie sempre partendo da esempi di pazienti. Ma chi pensa che questo voglia dire che l'autrice strapola teorie da pochi casi personali non ha capito nulla del libro. Almeno nell'edizione inglese (e spero in quella italiana) un terzo del volume del libro e' occupato da referenze di articoli su riviste scientifiche. Insomma, alla base c'e' della solidissima ricerca sul cervello e il comportamento degli ultimi 20 anni. E grazie soprattutto allo scan RMN, negli ultimi 2 decenni questi studi non sono piu' solo basati sulla sintomatologia, ma sull'osservare il cervello "al lavoro". Il quadro che ne esce e' che i cervelli di uomo e donna sono profondamente diversi. In 2 parole, si potrebbe dire che questo e' un libro sull'uguaglianza (di genere) nella differenza. Il libro e' - per lo stile scelto - leggibilissimo, a volte anche divertente. Interessantissimo. Ma come dice bene l'autrice nell'introduzione, non bisogna certo pensare che la scoperta e la comprensione di quanto gli ormoni e i geni influenzino i nostri comportamenti va presa come una rinuncia al libero arbitrio. Al contrario, e' proprio dal conoscere meglio nei stessi che possiamo trarre quel qualcosa in piu' che ci aiuti a prendere decisioni piu' consapevoli. Inoltre, non bisogna pensare che l'autrice ci stia dicendo che ormai abbiamo capito tutto del cervello. La scienza procede per approssimazioni successive, le idee e teorie esposte, quando l'autrice estrapola dai fatti veri e propri, vanno prese "cum grano salis", come quello che capiamo oggi in base agli studi odierni. Ma indietro non si torna: siamo diversi, in un modo interessante che deve essere una ricchezza. Infine, tutti questi studi ci raccontano di come sono le cose "in media". Ma la variabilita' del genere umano, e di donne e uomini, e' enorme! E dunque, intorno a quelle medie, ognuno di noi puo' ritrovare qualcosa, ma non tutto, di se stessi! Chi invece vive di pregiudizi, e non capisce il senso della verita' scientifica, non sara' mai in grado id apprezzare questo libro.
A cena una sera con amici la fidanzata del migliore amico di mio marito mi ha parlato di questo libro e così sono finita a leggerlo. Cosa dire!.. secondo me afferma delle verità per quanto riguarda l'essere ragazza prima donna,poi,e se succede madre di future donne o uomini. Secondo me sarebbe un libro che una coppia potrebbe leggere insieme con un consiglio per i maschietti non sentitevi sminuiti, o peggio ancora minacciati per le parole scritte in se cercate di andare oltre e forse quel mondo così strano, complicato che ritrovate frequentando le donne vi si svelerà meglio. Certi momenti di crisi o stranezze che ho vissuto in effetti li ho ritrovati nelle parole di questa donna. Non è un libro che inneggia al femminismo è solo la spiegazione scientifica di come la natura ha creato l'uomo. Vero è che dopo secoli di senso di supremazia maschile molti si sentiranno attaccati ma secondo me se un uomo è sicuro di essere veramente quello che crede alla fine capirà che l'intento dell'autrice non è una volontà di impoverimento dell'uomo ma scoperta della donna.
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