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Recensione a cura di Marco Schifilliti: Luca Sciortino ha scritto un altro capolavoro! “Ritratto dell’anima del mondo” è frutto del connubio tra mente brillante e animo nobile di un sognatore che cerca nella conoscenza la sazietà empirica e metafisica. Luca Sciortino ci rende partecipi della sua straordinaria competenza letteraria e percezione della realtà visibile e trascendentale. Ritratto dell’anima del mondo può intendersi come chiave interpretativa del tema “anima mundi” con accezione esplicativa. Il giornalista, grazie al dono dell’empatia di cui è insito, entra in sinergia con la natura e ciò che la circonda. Tale peculiarità assume concretezza soprattutto quando un gesto apparentemente privo di significato viene rielaborato dallo scrittore con prospettive diverse dall’ovvietà e superficialità, anteponendo così la sostanza alla forma. Un saporito assaggio che rende l’idea di quanto ho appena scritto: “Un gatto era spuntato chissà da dove, come se le ultime ombre della notte si fossero materializzate. Ci passò davanti, zigzagò tra le valigie, attraversò la strada con indolenza, passò sopra un grande cartone portato dal vento e sembrò accorgersi di quell’unico frammento di poesia che c’era da quelli parti: un piccolo fiore bianco che nemmeno noi avevamo notato. Lo annusò a lungo, poi sembrò volgere l’attenzione altrove, infine parve reimmegersi nel suo profumo sedendosi sulle zampe posteriori e tenendo il muso appena sopra quella candida corolla di petali. Un attimo dopo, quando al soffio leggero del vento il fiore si raddrizzò tremando sul gambo, il gatto sollevò appena la testa come a non lasciarsi sfuggire nemmeno un’infinitesima frazione di quella fragranza. Pareva in estasi, e in una maniera talmente evidente che Rohit, mio compagno di viaggio in quella parte dell’india, commentò che l’animale era in comunione con Brahman, per gli induisti una sorta di anima del mondo.”. Le immagini, i suoni, le intuizioni di quest’attimo speciale caratterizzato dalle parole dell’amico Rohit, dal gatto che gode della bellezza del creato, s’imprimono nella mente dello scrittore e tornano come un fulmine a ciel sereno mentre sta leggendo un testo del filosofo e psicoanalista “James Hillman”, il quale sostiene che l’anima non è soltanto dentro di noi ma anche fuori di noi e che ci sono cose o eventi che rivelano l’anima dell’universo. Grazie alle riflessioni di J. Hillman Luca Sciortino avverte l’ispirazione nascere dentro di sé. Ispirato e motivato dalle teorie di James Hillman, parte alla scoperta dell’anima mundi. Viaggiando in “lungo e largo” immortala con la fotocamera attimi suggestivi e straordinari che mostrano “scorci” dell’essenza vitale del “mondo”. La ciliegina sulla torta è l’iniziativa di corredare ogni foto con il personale “ricordo” dello scatto e un passo letterario di noti e considerevoli testi. Questa chicca impreziosisce il libro, rendendolo ancor più interessante e singolare. Leggendo il libro cresce il desiderio dell’interpretazione sia soggettiva sia oggettiva delle foto. Personalmente credo che il filo conduttore e la simmetria del testo si sostanzino anche nella parte “non scritta”, in cui si nota la destrezza dello scrittore di saper ascoltare “il silenzio”, scoprire il vissuto e osservare la “prospettiva” individuale di ogni “scorcio”; mi piace pensare che quei momenti particolari “dell’anima mundi” stessero aspettando un eccellente intenditore e narratore per farsi immortalare. La foto “Pescatori di marlin nell’Oceano Atlantico, Capo Verde, 2018”, mi ha colpito notevolmente. Ho colto il senso d’immensità, di maestosa e misteriosa potenza degli abissi, accompagnato dalla serenità dei pescatori che “domano” cotanta energia. Foto stupenda e ricca di emozioni.
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