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La Lena venne messa in scena a Ferrara nel carnevale del 1528, e di nuovo, con l’aggiunta di due scene e con un nuovo prologo, nel carnevale dell’anno seguente. Protagonista non è un singolo personaggio o un singolo tema, ma una città, Ferrara: una collettività colta nel suo quotidiano atteggiarsi, ma con una particolare attenzione e vivezza di sguardo ai due poli opposti, del basso popolo e delle istituzioni del potere subalterne, e perciò più ‘compromesse’ (podestà, capitani, messi, staffieri, doganieri, sbirri). Rare volte, nel teatro del Cinquecento, ci accadrà di sentir vivere, in proscenio, un paesaggio sociale di così vasto orizzonte: solo nella Cortigiana dell’Aretino, nel Candelaio del Bruno.
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