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Anno edizione: 2018
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Questo è il primo libro pubblicato da Luigi Ferrari, quindi non avevo idea di cosa stessi per leggere. E questa frase definisce il romanzo, alla fine: continua a farti credere di essere la storia di un investigatore dilettante, anzi no: è la storia di una cospirazione! no, invece: è una storia di fantasmi! ma che dico, è l'innamoramento metafisico tra la musica e l'anima dei compositori russi! Insomma, è tutto questo e allo stesso tempo nessuna delle definizioni si applica fino in fondo. Mi è piaciuto, in fin dei conti, ma penso che sarebbe stato più coinvolgente se si fosse scoperto prima il trucco alla base degli eventi narrati, in modo da definire prima l'investigazione vera e propria, o se al contrario la parte fantastica avesse continuato a diventare sempre più credibile fino alla rivelazione finale. Il fatto che un genere continuasse a susseguirsi a un altro non mi ha fatto appassionare a nessuno di essi: cambiava tutto troppo in fretta! Anche i dialoghi sono artificiosi e rigidi, come se i personaggi li stessero leggendo da libri di decenni fa. Le parti che mi sono piaciute di più sono le descrizioni della musica da parte di Brynmor e il modo in cui lui e Jeanne descrivevano le sensazioni e immagini create dalla musica.
Un discreto "giallo" la cui soluzione arriva un po' alla volta e con un piccolo colpo di scena finale. Sicuramente sarà molto apprezzato dai conoscitori di composizione musicale che potranno apprezzare le descrizioni dei brani di Nicolaij Medtner e i rimandi alla musica russa dei primi del '900. Per tutti gli altri (me compreso) resta comunque una storia coinvolgente, che si svolge in parallelo su 2 piani distanti cent'anni, con numerosi richiami alla storia vera del protagonista. Personalmente non ho gradito i contenuti metafisici, che di norma non mi coinvolgono e questo caso non fa eccezione, e lo stile della prosa, mai particolarmente eccitante.
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