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Marchesi in questo testo ci si presenta come un vecchio (anche se purtroppo vecchio non lo fu mai), sul proprio letto da infermo, intento a liberarsi del "malloppo" che lo opprime, registrandolo su nastro magnetico (sottile artificio beckettiano). L'autore mescola in questa specie di memoir ipotetici episodi biografici, un amore in tarda età e... jingle pubblicitari, battute di spot. Come dicevamo, Marchesi non ebbe la buona sorte di diventare vecchio, ma forse in una identificazione tra persona e personaggio - propria di chi ama ciò che fa e lo fa bene - si rendeva ben conto che vecchia stava diventando la sua arte, obsoleta, quella risata intelligente che creava nel pubblico, senza mai essere volgare. Alla fine il testo può sembrare un'amalgama sconclusionata da cui ogni tanto emerge un pensiero compiuto che presto si perde nel vortice. Resta il ricordo di una persona che è diventato uno dei simboli di un'epoca che continueremo a rimpiangere.
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