L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 12,00 €
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’anno è il 1937 e in Etiopia, da poco conquistata, il viceré è il generale Graziani, che è da poco scampato a un attentato, a cui ha fatto seguito una repressione che definire feroce potrebbe quasi essere un eufemismo. Da allora è diventato sospettoso e teme di essere avviluppato in una ragnatela, ordita da nemici esterni e interni. Proprio per parare le mosse di questi ultimi invia l’avvocato militare, il tenente colonnello Vincenzo Bernardi, a indagare sui presunti abusi compiuti ai danni della popolazione dal capitano Corvo, un residente nei pressi del lago Tana; infatti ha il timore che si tratti dell’indizio di un complotto che ha lo scopo di provocare una rivolta con cui farlo apparire un incapace agli occhi di Mussolini. L’operazione, una vera e propria missione, vede l’avvocato militare accompagnato da una piccola, ma idonea scorta, comandata dal sottotenente Vittorio Vivarelli, e costitituita da pochi, ma validi ascari. Durante il tragitto non mancano attacchi e attentati, ma tutti falliscono, e allora, visto che sorge il dubbio che gli attaccanti non siano ribelli etiopici, sorgono subito spontanee due domande: chi vuole ostacolare la missione e che cosa non vuole venga scoperto? Non vado oltre, perché I fantasmi dell’Impero non è solo un romanzo storico, ma è anche un giallo ben congegnato, che al di là del fatto che possa essere visto come un lavoro adatto a far trascorrere piacevolmente un po’ di tempo presenta caratteristiche proprie che lo rendono di notevole interesse. Intanto, come esposto in una nota degli autori, l’occasione per scriverlo è venuta da un caso fortuito accaduto a Luigi Panella: il ritrovamento nei fascicoli del disciolto Ministero dell’Africa delle tracce di un’inchiesta del 1938, rimasta segreta, condotta da un magistrato militare sull’operato del capitano Gioacchino Corvo, un ufficiale accusato di crimini di guerra nell’Etiopia occupata. A prima vista sembrerebbe un Cuore di tenebra all’italiana, ma procedendo nell’esame dei carteggi emergono non poche contraddizioni che portano invece a ipotizzare dei pericolosi giochi di potere. Fra l’altro i protagonisti sono esistiti veramente e di alcuni viene riportato il nome e cognome, mentre per altri, per nulla inventati, si è preferito attribuire loro una nuova identità, anche se poi viene rivelato a chi corrispondano. Questo romanzo, che ha incontrato un notevole successo, ha senz’altro un pregio, cioè la demistificazione del colonialismo italiano, non dissimile da quello di altre nazioni europee, con una conquista che impose una totale sottomissione della popolazione, a completa disposizione degli occupanti, che potevano permettersi di fare quello che volevano, certi di restare impuniti, e allora furono numerosissime le violenze quotidiane, soprattutto sulle donne, considerate oggetti di un piacere usa e getta, per non parlare dei villaggi incendiati, della gente gassata, degli eccidi quasi sempre non giustificati. La ricostruzione storica è talmente dettagliata che anche particolari, in altre opere trascurati, come le divise indossate, sono descritti fedelmente. Se qualcuno poi pensa che si esageri nel parlare della nostra violenza, basta leggere i telegrammi dell’epoca, scambiati fra il potere centrale e i comandanti, per capire che non si è mai trattato della follia di qualche singolo, quanto basta ancora una volta per sfatare il mito degli italiani brava gente, un’invenzione nostra per autoassolverci. I fantasmi dell’Impero è un romanzo indubbiamente coinvolgente, ma è anche un’opera coraggiosa che descrive un pezzo della nostra storia prima volutamente ignorato.
Una denuncia eloquente delle meschinità, delle ribalderie, delle atrocità dei fascisti in Etiopia, gerarchetti di un futile impero. La trama è emozionante, forse un po’ approssimativa così infarcita di avventure militari, di intrighi politici e di crucci amorosi. É eccitante sapere che i personaggi sono esistiti; anche se poi delude la parte di Bruna Bindi, di cui il libro mostra una splendida foto che ne esalta la bellezza del volto e dell’anima.
Un libro che si legge con estremo interesse, scritto da autori che al loro esordio, si sono cimentati nella ricostruzione storica in parte romanzata di un episodio che appartiene al passato coloniale italiano in Africa Orientale. É un campo poco esplorato dalla letteratura e lo spunto ad approfondire ai tre scrittori, è venuto dal rinvenimento di una documentazione di atti ufficiali negli Archivi di Stato. In queste carte si tratta di una misteriosa ed intrigata inchiesta nei confronti di militari che eccedettero nella rappresaglia svolta nei territori dell’Impero alla fine degli anni trenta. Quanto raccontato assume anche i toni del poliziesco e del mistery allorché un magistrato militare viene inviato da Roma in loco per accertare i fatti. Il tutto viene esposto, in maniera avvincente basandosi, come riportato in una nota inserita alla fine del libro, su fatti, vicende accadute e su personaggi reali che vengono indicati con il loro vero nome; vedi ad esempio il Generale Graziani, nominato Viceré d’Etiopia, a cui si legano tristi vicende che sconfessano l’appellativo di Italiani Brava gente. La ritorsione violenta contro la popolazione locale seguita all’attentato contro la sua persona, fu particolarmente violenta con l’uso di gas di cui vengono descritti i nefasti effetti. Ma non fu questa la sola nefandezza di cui si macchiarono gli italiani, primi attori con una serie di azioni non certo esemplari. Veri sono i fatti, i luoghi, le battaglie, le esecuzioni sommarie, le violenze sui civili, alternati a vicende private dei personaggi del romanzo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore