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Un’indagine sulle note di Canzonissima per il commissario Bordelli.
«Una tormentata figura di investigatore e un'Italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi». – Corrado Augias
«Che tristezza, pensava Bordelli ogni volta. Ma era un tristezza che gli piaceva, che un po' per gioco e un po' sul serio lo faceva sentire una specie di eroe solitario...un uomo che si sarebbe portato nella tomba molti segreti…»
È il 6 gennaio del ’69 e molti italiani si preparano a vedere la «finalissima» di una delle trasmissioni più popolari e seguite, Canzonissima. Anche il commissario Bordelli si siede davanti al televisore per godersi la serata, ma una telefonata della questura lo strappa dalla poltrona e lo costringe a uscire di casa: una ragazza è stata uccisa, proprio mentre andava in onda la sigla... zum zum zum zuuum zum. Da quel momento le giornate del commissario si complicano, altri misteri dovranno essere risolti. Uno in particolare lo tormenta: la terribile vicenda del maniaco omicida che ha già ucciso sei prostitute, tutte e sei bionde, di media statura, una ogni nove mesi esatti. Bordelli si sente affaticato, e in mezzo alle ricerche concitate cerca di ritagliarsi momenti di tranquillità e di riflessione nel silenzio del bosco, che i versi degli animali rendono ancora più vero e profondo. Tra poco più di un anno andrà in pensione, e teme di lasciarsi alle spalle dei casi insoluti...Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo romanzo di Vichi mi è piaciuto tantissimo! Ci sono moltissimi casi che contemporaneamente Bordelli affronta (e risolve...!), nei precedenti invece erano molti meno. Il romanzo è meno cupo, molto movimentato, i casi sono molto diversi e molto interessanti, soprattutto quello delle prostitute. Meritano una menzione i capitoli dedicati alla solita cena tra amici e ai loro racconti...splendidi, come e più del solito! Veramente alti livelli!
storia un po' piatta che non è riuscita a suscitare la mia curiosità forse perchè intervallata da altri racconti personali del commissario (cena con gli amici) che distraggono dal filo conduttore e non danno alcun valore aggiunto all'insieme romanzo.
Consigliato
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