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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 1998
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«Ogni tanto ci passo sotto la sua casa, e ho sempre la sensazione che sia piovuto da poco. Non so chi vi abiti adesso: ormai è un luogo murato. "Nonna apri, sono io." "Io chi?" "Io." Da bambina, per me, Roma era lei. Roma era casa di nonna.»
Al centro di questo romanzo, il primo scritto da Margaret Mazzantini, c'è l'esistenza drammatica di una donna coerente e volitiva, che riesce sempre a conservare con coraggio e tenacia la sua indipendenza interiore. È Antenora, personaggio di grandissima forza, protagonista di un'esistenza straordinaria e drammatica che inizia nei primi anni del Novecento e arriva fino alla fine del secolo. Vissuta in una società dominata dagli uomini, chiusa nei ruoli di figlia, sorella, moglie, madre e infine nonna, Antenora è in realtà l'eroina di un mondo arcaico nel quale, pur confinata all'interno delle mura, esercita un matriarcato energico e indiscusso. Valori netti e semplici, sentimenti forti ed esclusivi la renderanno capace di affrontare dittature, guerre e la difficile ricostruzione, senza mai perdersi d'animo, senza mai smarrirsi, anzi affermando il proprio essere primattrice. Di fronte alla sua morte, in un gelido mattino d'inverno, una donna di un'altra generazione – la nipote – ne tratteggia un superbo ed evocativo ritratto. Il catino di zinco è il libro di una donna sulle donne, un romanzo che fa i conti con il femminismo e il post-femminismo senza smancerie, senza sentimentalismi, persino con qualche asprezza. Un romanzo intenso e coinvolgente costruito attorno a una donna in grado di essere sempre se stessa nonostante l'ostilità del mondo e della storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il catino di zinco rappresenta il romanzo di esordio della scrittrice ed è, almeno parzialmente, autobiografico. È una storia che evidenzia la velocità dei cambiamenti nella società e come questi incidano sul modo di pensare e di vivere nelle varie generazioni, vicine l’ una all’altra nel tempo ma lontane nella mentalità, generazioni che sono a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Il linguaggio, ben lontano dall’ usuale, è pieno di vocaboli desueti ed è talvolta irrispettoso, inappropriato o addirittura volgare anche tenendo conto che l’autrice si sta riferendo alla nonna. Modesto.
è il racconto di una donna, la nonna della scrittrice, in tutto l’arco del suo tempo. In questo primo romanzo, la Mazzantini si presenta al lettore con il suo inconfondibile stile.
Il linguaggio un po' anacronistico è impattante alle prime pagine...occorre abituarvisi ma la narrazione e lo stile della Mazzantini non delude neanche in questa sua prima opera. È evocativa, dissacrante, mai stucchevole ma commovente. Questa nonna descritta, la sua storia, il suo essere, le descrizioni... Sembrano tante Madeleine capaci di evocare ricordi nel vissuto di ciascuno. Bello!
Recensioni
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