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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2023
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Questo è un bellissimo quanto sconcertante libro su un attivista per i diritti umani della Mauritania, tale Biram Dah Abeid, il cui percorso personale e politico viene ricostruito, dall’infanzia, attraverso gli anni della presa di coscienza e della lotta pacifica alla schiavitù, fino agli eventi più recenti. Come il precedente libro di Maria Tatsos sulla tragedia dei greci del Ponto, anche “Mai più schiavi” è dedicato ad una tematica scottante: la schiavitù in Mauritania di cui continua a essere succube una parte della popolazione, gli Haratin, tematica di cui ero completamente e vergognosamente all’oscuro, e che presumo sia ignorata anche dalla maggior parte dei non addetti ai lavori. Questa volta non si tratta di un testo tra resoconto familiare-personale e storico, come lo è “La ragazza del Mar Nero” bensì di un libro di saggistica tout court, scritto però così bene che uno lo divora come un romanzo (almeno è quello che è successo a me). Ciò nonostante si evince da ogni pagina che è basato su ricerche dettagliate, integrate con tanto di cronologia, prefazione di un esponente di Amnesty, postfazione di un ricercatore di Storia dell’Africa ecc., per chi voglia approfondire…. E credo che effettivamente ci sarà da approfondire, sì: il problema degli schiavi in Mauritania è ancora ben lungi dall’essere risolto; nel Paese stesso non è consentito parlarne, e come si apprende dalla pagina Facebook dell’autrice, il sig. Dah Abeid è stato addirittura arrestato di nuovo dalle autorità in ragione del suo impegno. Chissà come mai i nostri media non ne parlano, ossessionati come sono sempre ed esclusivamente dagli stessi conflitti?
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