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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Un romanzo dove lo humour dei personaggi, coltissimi, innamorati della letteratura, a tratti burloni, deve misurarsi con la feroce stupidità del mondo che assedia i protagonisti e la loro precaria isola felice.
«Tutti noi non siamo altro se non libri rilegati in pelle umana.»
Libri e fantasmi, come sappiamo, sono spesso indistinguibili. Ma può anche capitare ad altri oggetti di assumere un'identità contraddittoria, sfuggente, spettrale: è un violino sforacchiato di pallottole il protagonista latente della nuova avventura dei bibliofili montanari amanti del barolo chinato, l'allegra combriccola di «Lo sguardo della farfalla». Mentre dilaga la primavera, Duccio, Demi, il professor Calafava, la giornalista Giuditta e i loro fedeli amici, non ultimo il saggio gatto Monsignore, dovranno smascherare non una persona ma un libro, e non un libro qualsiasi, perché racconta le ultime ore di Mussolini sostenendo che sarebbe stato ucciso non come dicono le ricostruzioni storiche ma in segreto, mentre suonava il violino. Il modesto volume che risulterebbe scritto e pubblicato a ridosso degli avvenimenti è la posta di un confronto dai contorni sfocati, fra politici di estrema destra impigliati nei loro giochi elettorali, truffatori, maestri tipografi, ambigui commercianti. A complicare tutto una seducente signora dal fascino melanconico e per qualcuno irresistibile: e l'amore, si sa, non aiuta a conservare la freddezza necessaria in circostanze così complicate. La stagione è idilliaca, ma sembra annunciarsi un brutto inverno dal punto di vista politico e sociale.
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