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Vi ricordate quel film del 1950 interpretato da un James Stewart strepitoso nella parte di uno zio affabile, ma alquanto strampalato, tanto da ripetere di avere come amico un grosso coniglio bianco, purtroppo visibile solo a lui? All’epoca la pellicola, di programmazione natalizia, ebbe un grande successo, lo stesso che si riscontrò quando fu trasmessa in televisione, perché la bravura degli interpreti, in particolare quella del lungo attore americano, e la trama accattivante, divertente e leggera quanto basta, assicuravano un ampio gradimento sia fra i bambini, che fra gli spettatori adulti. Questo film è tratto da una commedia di May Chase, scrittrice americana, talentuosa al punto di vincere nel 1945 il premio Pulitzer. Ora questo testo, che mantiene inalterate le qualità della pellicola, è stato pubblicato da Tre Editori ed è adatto a quei lettori che amano trascorrere qualche ora di serenità in un mondo sì di favola, ma che poi rispecchia la condizione di molti, costretti da una realtà spesso monotona, oppure anche asfissiante, a ricercare una temporanea alternativa, estraendo dal proprio “io” non tanto un grosso coniglio bianco, ma quel fanciullino, così ben descritto dal Pascoli, che in un sogno incantato allenta la tensione e in fin dei conti aiuta ad affrontare la vita con uno spirito meno rinunciatario e più positivo. Poiché si tratta di una commedia e non di un romanzo, i dialoghi predominano, ma non dovete temere che facciano risultare greve e affaticante la lettura, perché c’è una levità nella mano di Mary Chase che riesce a conquistare, a rendere partecipi delle scene, come se non esistesse un palcoscenico che tiene separati gli attori dagli spettatori, spettatori che finiscono con l’essere invisibilmente presenti come il coniglio, prendendo ovviamente le parti del protagonista, in una sorta di identificazione di cui non si potrà che essere soddisfatti. Soprattutto se lo si legge ad alta voce, con i bimbi a fianco, non potrete che convenire che il divertimento aumenta, perché a quel pubblico infante finirete con il sembrare Harvey e diventare per qualche ora un grosso coniglio bianco, e ciò è l’antidoto migliore a quella malinconia di fondo che tutti ci portiamo dentro, a quella consapevolezza di esistere a tempo e che solo la fantasia può lenire. Per quanto ovvio, la lettura è sicuramente consigliabile.
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