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Tra realtà sociale e finzione letteraria, la voce di Massimiliano Scudeletti ci afferra dalle prime pagine con la fermezza gentile del suo stile narrativo, per trascinarci ai margini di una città sconosciuta agli stessi fiorentini, dove le luci dello splendore architettonico si spengono dentro una nera distesa di capannoni, brulicanti di traffici al confine del lecito e di bische clandestine. È qui che Alessandro Onofri sarà suo malgrado coinvolto in un pericoloso impasto di tradizione orientale, spregiudicato affarismo, superstizione e criminalità organizzata, in un crescendo di tensione e colpi di scena.
Ne avevo letto su "Il fatto quoridiano" e il romanzo mantiene le promesse. Un thriller ambientato nella provincia toscana con un profumo d'oriente. Atmosfere gialle si mescolano al romanzo d'inchiesta sulla crimalità cinese e ci portano per una provincia dove niente è quello che sembra. Molto piacevole e interessante.
Recensioni
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