Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel

Un Massimo Carlotto decisamente diverso dall'autore a cui siamo abituati che descrive in modo asciutto la drammatica scoperta di un diciasettenne argentino: non è Gabriel il figlio di un militare in carriera, ma è Miguel Angel figlio di 2 desaparecidos che il suo padre adottivo ha torturato e ucciso. All'inizio la notizia è così incredibile da essere assolutamente inaccettabile: lui ama la sua famiglia e non può credere che suo padre è il torturatore che viene descritto, ma l'associazione delle nonne "le abuelas" cercheranno di aiutarlo a comprendere cosa è successo, a superare i pregiudizi installati dal padre sui "sovversivi" e ad allacciare un legame con la nonna materna, unica superstite della sua famiglia biologica. E, in particolare, ad accettare il fatto che: "in Argentina non è stata fatta giustizia sui crimini della dittatura e le vittime sono destinate a rimanere vittime".