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Con questo libro Maurice Agulhon per primo dettò le regole per lo studio della sociabilità borghese ottocentesca, aprendo un filone di ricerche tra i più nuovi e fortunati della storiografia europea. Pubblicato nel 1977 come cahier delle «Annales e.s.c.» e divenuto ben presto un piccolo ma quasi introvabile classico della storiografia contemporanea, lo studio di Agulhon analizza le vocazioni associazionistiche della borghesia di primo Ottocento, rivelatrici sia delle inedite forme di uno scambio sociale collettivo, egualitario e pubblico, sia di una più generale «tensione» verso la democrazia. Sorto per la lettura dei giornali e il gioco delle carte, spesso identificato con il «caffè», egualitario ma rigorosamente maschile, il circolo ottocentesco diviene ben presto la forma più moderna e aperta della sociabilità borghese. Contrapposto al gerarchico salotto - fulcro della mondanità nobiliare d'Antico Regime fondato sulla disuguaglianza tra chi riceve e chi è ricevuto - il democratico circolo assunse ben presto pericolose valenze politiche che gli valsero le preoccupate, costanti attenzioni delle autorità di polizia.Un libro innovativo, ancor oggi di grande freschezza narrativa e originalità metodologica. Una «piccola storia» che rivela aspetti poco conosciuti e per molti versi sorprendenti della Francia ottocentesca: nella corsa verso la modernità le città periferiche dettano legge ad una capitale le cui classi medie sembrano ancora prigioniere di vischiose logiche imitative dei comportamenti e delle mentalità nobiliari.
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