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Ho acquistato questi audio libri della collana I BASTARDI DI PIZZO FALCONE per mia mamma che è una appassionata di gialli ma non riesce più a leggere bene e le sono piaciuti moltissimo. Ne ho ascoltato qualche capitolo anche io e l'ho trovato molto coinvolgente. Il libro è scritto bene e Peppe Servillo come voce narrante e davvero molto bravo. Lo consiglio.
In questo romanzo si nota in particolare il tentativo di de Giovanni di dare vita a una serie di personaggi fissi che siano in grado di attirare l'attenzione del lettore per diversi episodi, così come ha già fatto per i romanzi con protagonista principale il commissario Ricciardi. Tuttavia, a mio parere, la necessità di narrare dell'epoca presente, fatta di magari inutile dinamicità, ha impedito di delineare le caratteristiche progressivamente, evidenziandole invece negli intermezzi che, in questo romanzo, sono francamente un po' troppi, tolgono il ritmo e finiscono con l'affaticare. Del resto anche per la figura di Giuseppe Lojacono si insiste un po' troppo sulle sue caratteristiche somatiche, che lo fanno assomigliare - improbabilmente - a un cinese, così come il personaggio del procuratore Laura Piras, bellissima donna, è più definito per le caratteristiche estetiche che per la sua intima natura. De Giovanni, quindi, in un'epoca in cui ciò che conta è l'apparenza, si è adeguato, ma il risultato letterario ne risente. Se poi si considera il difetto, mutuato probabilmente dalla serie televisiva La nuova squadra, di narrare di due diverse indagini, togliendo continuità in tal modo a una blanda tensione iniziale, è facile comprendere come l'opera finisca col mancare, non solo di caratteristiche di originalità, ma del pathos che è proprio dei thriller. Del resto la fragilità della trama gialla è sempre stata una caratteristica dell'autore napoletano e qui, inoltre, per quanto concerne la soluzione dell'omicidio, presenta anche poca credibilità. Insomma, ci sarebbe il caso di dire che l'autore dei romanzi con Ricciardi e di quelli con Lojacono non sono la stessa persona: nel primo caso si segue anche un fine letterario, nel secondo invece l'obiettivo è puramente commerciale. Da leggere, comunque, anche se a mio avviso l'opera è assai inferiore ai romanzi con protagonista il commissario Ricciardi.
Maurizio De Giovanni ha un modo di descrivere quasi poetico, quando parla della sua città, Napoli, e dei suoi personaggi, così reali che potresti facilmente incontrarli per strada. La storia è avvincente ma scoprire l’assassino passa quasi in secondo piano perché scoprire i protagonisti, i bastardi di Pizzofalcone, è ciò che realmente spinge il lettore ad affezionarsi al libro. Peppe Servillo accompagna alla scoperta di Napoli e dei suoi abitanti, scoprendo pian piano le carte in gioco, fino alla risoluzione del mistero.
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