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Demofollia. La repubblica dei paradossi
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Demofollia. La repubblica dei paradossi - Michele Ainis - copertina
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Demofollia. La repubblica dei paradossi

Descrizione


Dall’autore di Il regno dell’Uroboro, Risa e La costituzione e la bellezza (con Vittorio Sgarbi), un saggio lucido e sferzante che mette in luce tutte le incongruenze, i cortocircuiti, le manchevolezze e i paradossi di un sistema democratico che, per essere rimesso in sesto, va prima analizzato e compreso.

Demofollia è frutto di trent’anni di riflessioni, articoli, interventi sui paradossi della democrazia italiana, che ora come mai sono esplosi. Filo conduttore è la descrizione del paradosso della democrazia italiana, che deriva dal pessimo rendimento della politica, dai suoi umori volatili e incoerenti, dallo “sguardo corto” con cui viene amministrata la cosa pubblica. Michele Ainis compone un glossario di quelle parole così abusate e così controverse: asilo, legittima difesa, sovranismo, autonomia, bilancio, fake news, ius soli, legge elettorale, paura, poltrone, razza, sicurezza, utopia, terza repubblica.

«La democrazia italiana è lunatica come un adolescente implume, come una ballerina di flamenco. Da qui la sua cifra distintiva: gli sbalzi d’umore, l’incoerenza, le scelte capricciose. E un’onda emotiva perennemente inquieta, che sommerge la ragione. I nostri governanti – non tutti, si capisce – non conoscono il passato, non hanno abbastanza fantasia per proiettarsi nel futuro. Sicché girano in tondo, scambiandosi ruoli e competenze come durante una quadriglia, il vecchio ballo popolare. Ma a ballare sono soprattutto le istituzioni dello Stato italiano, quando succede che la legge faccia le veci della sentenza, quando il governo detta legge in luogo delle Camere, quando la magistratura colma i buchi della legislazione. Ogni Stato è un’impalcatura che serve a imbrigliare le passioni. Se l’impalcatura crolla, le decisioni collettive diventano per lo più emotive, contraddittorie, irragionevoli nel loro bilancio complessivo. E il seme della follia s’impadronisce della cittadella pubblica, della stessa vita democratica. Forgiando una nuova forma di governo, o meglio di non governo: demofollia, chiamiamola così.» - Michele Ainis
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Dettagli

2019
31 ottobre 2019
224 p., Rilegato
9788834601297

Conosci l'autore

Michele Ainis

1955, Italia

Michele Ainis è ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all'Università di Teramo, dove è stato prorettore vicario (nel 2001) e preside della facoltà di Giurisprudenza (dal 2001 al 2005). Ha pubblicato numerosi saggi, è membro del comitato di direzione di varie riviste giuridiche, ed ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Dal 1998 è editorialista della Stampa di Torino, dopo aver collaborato al Corriere della sera. Nel 2003 è stato eletto nel direttivo dell’Associazione italiana dei costituzionalisti. Coordina la Scuola di scienza e tecnica della legislazione “Mario D’Antonio” costituita presso l’Isle. Ha fatto parte di varie commissioni ministeriali di progettazione e di studio. Fra i suoi...

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