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Chi conosce Milano – o almeno una certa Milano, lontana dal glamour – conosce bene Cox 18, il centro sociale che, tra alterne vicende, continua a rimanere in via Conchetta, proprio a due passi dal Naviglio. Nei primi anni Ottanta, il Ticinese era molto diverso da come è diventato oggi. Era ancora un quartiere popolare che stava iniziando a subire gli effetti della de-industrializzazione, e così molti dei laboratori artigianali, delle piccole aziende e dei suoi abitanti iniziarono a spostarsi altrove. Di lì a poco, sarebbe incominciata la cosiddetta gentrification del quartiere, che avrebbe iniziato a diventare una zona appetibile per la nuova borghesia urbana e, com’è ovvio, per la speculazione immobiliare. Quel centro sociale – popolato da punk dall’aria sinistra – sembrava destinato a scomparire, insieme alla memoria di uno dei quartieri più densi di storia di Milano. E, invece, Cox 18 ha resistito ai molti tentativi di chiusura e ha modificato col tempo la propria fisionomia originaria. Ancora oggi Cox 18 non ha cessato di essere un centro di cultura. Un centro che non si limita all’ambito strettamente ‘politico’, ma si spinge verso le più differenti espressioni artistiche. Il noir non poteva rimanere escluso da queste esplorazioni. Dalla passione per questo genere, è nata così l’idea di un concorso letterario dedicato al noir, e il risultato – superiore alle attese – è oggi raccolto nel volume Milano noir e giald (Cox 18 Books, pp. 118, euro 13.00, con Dvd allegato). Si tratta infatti di 36 variazioni sul nero, che qualche volta, ma non sempre si tingono di giallo. Il ‘nero’, infatti, non è solo il nero, ma è anche uno stato d’animo, un clima che coglie la condizione emotiva della Milano di oggi. E nel volume ci sono racconti, ma anche poesie, fumetti, fotografie, che tentano di rendere – in modo originale – le diverse variazioni del nero. Come sempre avviene nelle raccolte di autori diversi, i risultati non sono sempre alla stessa altezza. Ciò che però si può dire senza timore è che un po’ tutti gli autori hanno sviluppato il tema in modo originale, toccando corde diverse ma riuscendo comunque a trovare una loro strada. Non sempre si tratta di risultati pienamente riusciti – sarebbe strano il contrario – e qualche volta infastidisce un po’ l’abuso del torpiloquio. Ma il risultato complessivo è da promuovere, e c’è da sperare che Cox 18 sviluppi ulteriormente questo filone della propria attività di produzione culturale. Ovviamente, ognuno ha le proprie preferenze. E, senza voler far torto agli altri partecipanti, chi scrive ha trovato particolarmente gustoso il racconto di Pietro Dossena Una storia erotica di Tony Miami. Certo non si tratta di puro noir, ma forse di una parodia del genere. Inoltre, Dossena non risulta proprio un cultore del più fine umorismo anglosassone, e così si possono trovare nel suo racconto echi che rimandano a Nico Giraldi, più che a Duca Lamberti. Ma, certo, il risultato è riuscito. E, forse, Tony Miami si meriterebbe persino l’onore di un romanzo.
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