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"O fantasia, inestinguibile fonte dalla quale bevono l'artista e lo scienziato! Vivi presso di noi, anche se sei riconosciuta ed onorata da pochi, per preservarci dalla cosiddetta ragione, da quel fantasma senza carne e senza sangue." (Franz Schubert) "I racconti di nonno Ros, consentono a Mollica di condurre per mano il lettore verso un viaggio surreale tra paradossi, accadimenti tragici e comici insieme, sogno e veglia, immaginazione e realtà: "Tutto era dovuto a quel nome Ros, il nome del nonno decorato con medaglia d'Africa senza essersi mai mosso da casa. Aveva combattuto una guerra senza mai combatterla, e quella medaglia non l'aveva mai avuta, ma voleva che si scrivesse il contrario." Il volume, vincitore del Premio Letterario "La Capannina 2014", ospita citazioni filosofiche come quelle di Bufalino, Pascal e Beckett accanto ai pensieri di Jim Morrison e Luca Carboni, sapientemente mescolati da Mollica che con maestria coniuga leggerezza e profondità. Colonna sonora del libro dovrebbe essere "L'inno alla gioia" (…) perché è un invito perentorio alla contentezza, ad apprezzare le piccole cose, al ritorno verso il tempo della fanciullezza dove lo stupore e l'incanto fornivano a ciascuno di noi la lettura del mondo. La bella veste grafica di Armenio editore e l'ottimo lavoro di cesellatura da parte dell’editor Ornella Fanzone, danno la pennellata finale ad un quadro interessante che evoca nel lettore le atmosfere magiche e misteriose percepite leggendo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" o "Marcovaldo". Mimmo Mollica ci narra il filo rosso che lega i suoi racconti: "Ho voluto elogiare la fantasia come strumento di celebrazione della vita." Marina Romeo
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