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Anno edizione: 1975
Anno edizione: 1990
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«Ogni ragazza siede sulla sua fortuna, e non lo sa» disse la zia Letty alla nipote Nell Kimball, che aveva allora otto anni. E si può dire che tutta la vita di Nell – prima come puttana di bordello, poi come mantenuta, infine come tenutaria essa stessa di bordelli di lusso a New Orleans e a San Francisco, da lei innalzati a una sorta di perfezione – sia stata un adeguato, intelligentissimo commento a quella frase di brutale sapienza. «Per un mucchio di gente, l’unica soddisfazione è guastare il piacere agli altri» era un’altra massima della zia Letty, e per evitare che il padre, un rozzo e brutale coltivatore dell’Illinois che citava a ogni passo la Bibbia, desse un’ulteriore dimostrazione di quella massima, la piccola Nell scappò giovanissima di casa, per approdare presto in un curioso bordello Biedermeier a Saint Louis, Missouri, dove si ambientò con facilità. «Il mio college fu il bordello»: Nell cominciò veramente a osservare la vita, e a scoprirla, nel salone pesantemente decorato di quella casa, in quell’aria greve, impregnata di cipria, fumo di sigari, lucido per mobili, corpi di donna, vapori di whisky, che da allora l’avrebbe sempre avvolta. Aveva una straordinaria intelligenza naturale, che le permetterà poi di dimostrarsi, in queste sue Memorie, anche una scrittrice straordinaria; era curiosa, avida e lucida, felicemente priva di sentimentalismi e sensi di colpa, capace di entusiasmo – il suo grande amore con il gangster Monte è clamorosamente romantico –, ma soprattutto saggia, equilibrata e sicura nel valutare le persone e le cose, con un senso della misura che possiamo senza paradosso definire classico.
Guidati da lei e dal suo vivacissimo linguaggio, che passa con noncuranza dai gerghi del sottomondo alle parole ‘cólte’, esploriamo affascinati l’altra faccia della vita rispettabile dell’America fine Ottocento-primo Novecento, veniamo introdotti alle sottigliezze dei cerimoniali del bordello, penetriamo nei bassifondi cittadini, scopriamo i vari codici che regolavano i rapporti fra tenutari, puttane, poliziotti, uomini politici, malavita, giornali – e insieme vediamo delinearsi ritratti memorabili, da quello dell’amato Monte, gangster cerebrale, delicato e astratto, a quelli delle varie Belle, Frenchy, Rotary Rosie, Mollie, Minna, che in vari momenti condivisero la vita di Nell.
La filosofia del bordello è un libro che Nell Kimball avrebbe potuto scrivere con eccellenti risultati, ma che non ha scritto, forse per discrezione, avendo preferito profondere i tesori della sua esperienza nella più accessibile forma di queste Memorie, che già danno, di quella filosofia, una nozione precisa: il bordello vi appare come un mondo chiuso e a suo modo completo, dove il sesso ha soltanto il posto d’onore – un sontuoso letto – e intorno ritroviamo, equamente disposti su vari poufs, anche gli altri Vizi, in colloquio non pregiudizialmente ostile perfino con alcune Virtù. Il sesso di cui ci parla la Kimball non è, comunque, la «pura fantasia» dei romanzi pornografici o quella, equivalente, dei romanzi prudes e sentimentali: è una realtà concreta, profondamente conosciuta, sperimentata e capita, raccontata senza nascondere nulla, con puntiglio professionale, e insieme osservata con quel senso della distanza che hanno soltanto i grandi narratori.
Nata in una cascina dell’Illinois nel 1854, Nell Kimball morì ottantenne, in Florida nel 1934. Il manoscritto delle sue memorie, già fin dal 1932 nelle mani del noto scrittore americano Stephen Longstreet, fu da lui pubblicato integralmente quasi quarant’anni dopo per ovvie ragioni di opportunità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro fantastico, questa si che è una vera biografia! Anzi un'autobiografia! L'autrice è stata una famosa maitresse del sud degli Stati Uniti a cavallo fra la fine dell'800 e l'inizio del 900, quindi un periodo di profonda transizione che, alla fine, ha segnato anche la sorte del suo impero del sesso. Eccellente ritratto del periodo storico, politico e sociale, perfetto per chi vuole saperne di più senza impantanarsi in un saggio.
Se vi affascinano le atmosfere retrò, i pesanti velluti del passato, allora quest'autobiografia vi piacerà. Nell Kimball, ammesso che questo sia il suo vero nome, nasce in una disagiata e povera famiglia di campagnoli. Scappata in città col fidanzatino, ben presto questi la lascia sola e disperata: non le resta che rivolgersi ad una casa di tolleranza raccomandatale da una zia ex prostituta. Da lì in poi, fra mille difficoltà, parte la sua ascesa.
Memorie di una maitresse è un libro che mi è piaciuto davvero molto. Si tratta di un'autobiografia di una donna semi analfabeta che dalla povertà, utilizzando le sue arti amorose, diviene una vera e propria imprenditrice: una rarità a quel tempo. Attenzione, però: non è un libro erotico, ma un'ottima fotografia del contesto storico sociale del periodo, con ovvio focus sulla gestione dei bordelli di lusso.
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