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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2010
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Il libro che vorrei consigliarvi è “Che la festa cominci” di Niccolò Ammaniti, edito da Einaudi. A pagina centoventuno c’è il programma della festa più cool di Roma organizzata da Sasà Chiatti, un palazzinaro, per inaugurare una nuova residenza a Villa Ada. I festeggiamenti iniziano alle 12:30 tra safari, gruppi caccia, amatriciana a mezzanotte e concerti live per finire alle sette di mattina con una cornettata. Tra i graditi invitati non ci sono solo politici, cantanti, chef, chirurghi estetici, calciatori ma anche le Belve di Abaddon, una setta un po’ stramba che ha in programma di sacrificare a Satana la cantante Larita. Senza spoilerare, vi anticipo che interverranno gli Uomini Talpa, un piccolo popolo che da cinquant’anni vive nei sotterranei di Villa Ada, fuggiti al regime comunista e nascosti nelle gallerie. È un libro in cui le cose più disprezzabili rendono le persone che le fanno più affascinanti e meritevoli di attenzione e curiosità. Un po’ trash, un po’ horror, abbastanza assurdo ma comunque molto divertente. Vi aspetto in libreria!
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E' difficile bocciare completamente questo libro. I primi due terzi sono decisamente divertenti e accattivanti. Il problema è la parte finale dove la storia assume connotazioni surreali e la chiusura risulta un pò troppo sbrigativa. La lettura è comunque scorrevole e veloce quindi, nonostante la crescente delusione per come si sviluppa il romanzo, non si incorre nel rischio di abbandonare il libro.
Questo libro di Niccolò Ammaniti é per me un vero enigma. Nella sua prima parte mi è piaciuto molto. Ha catturato benissimo la mia attenzione, facendomi sorridere e riflettere amaramente sulla realtà che ci circonda. Tutto ciò ha fatto sì che le aspettative fossero molto alte. Con questo romanzo Ammaniti, scrittore abile e maturo, ha voluto mettere a nudo (un po’ esageratamente) tutti i lati oscuri della contemporaneità. Con grande intelligenza e amara ironia é stato indubbiamente capace di raccontare perfettamente i vizi e le virtù dell’uomo. Ha descritto splendidamente i difetti dei vip e la rassegnazione in cui spesso è costretta a vivere la gente comune. Dopo questa prima parte, che faceva presagire risvolti brillanti, il romanzo ha iniziato a percorrere una lenta e improvvisa discesa. La situazione narrata, con l’inserimento di mostri, di sovietici e di altre creature difficilmente definibili, ha assunto tratti surreali e raccapriccianti. L’originalità dello sguardo surreale e inumano con cui Ammaniti vuole mettere in luce l’oscurità dell’uomo contemporaneo resta vittima di sé stessa, facendo assomigliare il libro ad un film dell’orrore dalle scene esageratamente macabre. Da questo momento in poi, l’eccesso che l’autore ha voluto toccare mi ha annoiata molto, tanto da non vedere l’ora che quella lettura molto poco piacevole e grottesca finisse il più presto possibile.
Con questo libro ho completato la lettura dei libri di Ammaniti, personaggi bizzarri trame esilaranti con lo sfondo di una Roma tanto cara all'autore.
Recensioni
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