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Anno edizione: 2020
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Nuccio Ordine mostra come l'ossessione del possesso e il culto dell'utilità finiscono per inaridire lo spirito.
«Un piccolo capolavoro di originalità e chiarezza.» - George Steiner
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L'essere umano è diventato tale nel momento in cui, libero dalle strette necessità della mera sopravvivenza, si è dedicato all'inutile, e ha cominciato a farlo già da quando ancora viveva nelle caverne. L'arte, in tutte le sue manifestazioni, in senso lato, è “inutile” in quanto non necessaria alla sussistenza fisica, eppure anche in condizioni estreme essa è stata praticata: prigionieri dei campi di sterminio hanno dipinto con materiali improbabili ed hanno scritto poesie col proprio sangue, letteralmente. Primo Levi in pagine memorabili ha raccontato come i versi di Dante lo abbiano salvato dalla disumanizzazione. La bellezza, la conoscenza anche fine a se stessa, sono quel che ci rende umani. Ecco il senso di questo bellissimo libro.
Consigliato dal mio professore di filosofia del liceo, un libro molto interessante che offre vari spunti non solo filosofici,ma soprattutto letterari. Leggendolo sono riuscita ad approfondire un aspetto decisamente molto importante della cultura contemporanea e in generale di quella occidentale che si riassume nella predominanza dell'aspetto materico (quello dell'"avere") sull'"essere". A tal proposito, ho apprezzato molto la declinazione letteraria dell'argomento (che l'autore ricrea in particolar modo nella prima parte) che alleggerisce la materia (rendendola più "appetibile"), ma soprattutto ne fa apprezzare le più profonde sfumature. [Come titolo, una citazione di Keynes che ho trovato leggendo]
Un bel pamphlet in cui l’autore, sulla scorta di numerosissimi riferimenti alle più grandi figure della tradizione culturale occidentale e non (da Platone a Montaigne, da Hugo a Bataille), svolge un’appassionata difesa dell’ “inutile” inteso come piacere disinteressato di conoscere e capire, al di là delle preoccupazioni pratiche ed efficientistiche che oramai dominano non solo la società ma anche l’orizzonte del mondo dell’istruzione. Oltre alle 3 sezioni di Ordine, il libro presenta in appendice anche un breve saggio del pedagoogista americano Abraham Flexner, che già negli anni Trenta avvertiva l’urgenza di mostrare come lo stesso sviluppo tecnologico ed economico sa stato spesso reso possibile dalle scoperte “disinteressate” di scienziati e matematici come Faraday, Gauss etc.
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