L'utilità dell'inutile. Manifesto - Nuccio Ordine - copertina
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Letteratura: Italia
L'utilità dell'inutile. Manifesto
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Descrizione


Non è vero - neanche in tempi di crisi - che è utile solo ciò che produce profitto. Esistono, nelle democrazie mercantili, saperi ritenuti "inutili" che invece si rivelano di una straordinaria utilità. In questo saggio, Nuccio Ordine attira la nostra attenzione sull'utilità dell'inutile e sull'inutilità dell'utile. Attraverso le riflessioni di grandi filosofi (Platone, Aristotele, Zhuang-zi, Pico della Mirandola, Montaigne, Bruno, Kant, Tocqueville, Newman, Heidegger) e di grandi scrittori (Ovidio, Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Cervantes, Lessing, Dickens, Gautiér, Kakuzo Okakura, Garcia Lorca, Garcia Màrquez, Ionesco, Calvino), Nuccio Ordine mostra come l'ossessione del possesso e il culto dell'utilità finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l'arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignità, l'amore e la verità. Con un saggio di Abraham Flexner.

Informazioni dal venditore

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Dettagli

272 p., Brossura
9788845274480

Valutazioni e recensioni

  • Consigliato dal mio professore di filosofia del liceo, un libro molto interessante che offre vari spunti non solo filosofici,ma soprattutto letterari. Leggendolo sono riuscita ad approfondire un aspetto decisamente molto importante della cultura contemporanea e in generale di quella occidentale che si riassume nella predominanza dell'aspetto materico (quello dell'"avere") sull'"essere". A tal proposito, ho apprezzato molto la declinazione letteraria dell'argomento (che l'autore ricrea in particolar modo nella prima parte) che alleggerisce la materia (rendendola più "appetibile"), ma soprattutto ne fa apprezzare le più profonde sfumature. [Come titolo, una citazione di Keynes che ho trovato leggendo]

  • Un bel pamphlet in cui l’autore, sulla scorta di numerosissimi riferimenti alle più grandi figure della tradizione culturale occidentale e non (da Platone a Montaigne, da Hugo a Bataille), svolge un’appassionata difesa dell’ “inutile” inteso come piacere disinteressato di conoscere e capire, al di là delle preoccupazioni pratiche ed efficientistiche che oramai dominano non solo la società ma anche l’orizzonte del mondo dell’istruzione. Oltre alle 3 sezioni di Ordine, il libro presenta in appendice anche un breve saggio del pedagoogista americano Abraham Flexner, che già negli anni Trenta avvertiva l’urgenza di mostrare come lo stesso sviluppo tecnologico ed economico sa stato spesso reso possibile dalle scoperte “disinteressate” di scienziati e matematici come Faraday, Gauss etc.

  • Qual è il valore delle arti umanistiche in una società, quella occidentale, in cui tutto o quasi sembra convergere in modo esclusivo verso la ricerca del profitto? Questa è la domanda a cui tenta di rispondere il professor Ordine. In effetti, in una società siffatta, tutto ciò che non riesce a creare ricchezza corre il rischio di venire bollato come inutile. Scongiurare tale pericolo diventa quindi la motivazione che spinge l'autore a cimentarsi in questo collage di citazioni dotte, prese tra i più disprati scrittori, filosofi o "semplici" pensatori di ogni epoca. Il risultato convince a metà. Le argomentazioni del libro non sembrano possedere quel sacro fuoco necessario a scalfire i dubbi dei più smaliziati tra gli utilitaristi a tutti i costi. Mentre risulterà probabilmente convincente per coloro che già ne condividono gli ideali di base e, soprattutto, per quanti restano persuasi che, come dicevano gli antichi, non si vive di solo PIL.

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Foto di Nuccio Ordine

Nuccio Ordine

1958, Diamante (CS)

Nuccio Ordine è stato un filosofo e docente universitario di Letteratura Italiana. Nel 1982 si laurea con 110 e lode in Lettere Moderne, presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Calabria. La sua tesi di laurea, seguita dal relatore Giulio Ferroni, si intitola Asinus ad litteras. La letteratura dell'asino nel Cinquecento. L'anno successivo, dopo aver superato un concorso nazionale, frequenta il dottorato di ricerca in «Scienze letterarie: retorica e tecniche dell'interpretazione» presso la stessa Università e viene seguito dallo stesso Ferroni e da Dante Della Terza. Specializzatosi in pubblicazioni sul Rinascimento e su Giordano Bruno, negli anni tiene lezioni in Università prestigiose quali Harvard, Yale, New York University,...

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