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Anno edizione: 1986
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2001
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Oliver Sacks è un neurologo, ma il suo rapporto con la neurologia è simile a quello di Groddeck con la psicoanalisi. Perciò Sacks è anche molte altre cose: «Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse anche sono insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia». E anche questo va aggiunto: Sacks è uno scrittore con il quale i lettori stabiliscono un rapporto di tenace affezione, come fosse il medico che tutti hanno sognato e mai incontrato, quell’uomo che appartiene insieme alla scienza e alla malattia, che sa far parlare la malattia, che la vive ogni volta in tutta la sua pena e però la trasforma in un «intrattenimento da Mille e una notte». Questo libro, che si presenta come una serie di casi clinici, è un frammento di tali Mille e una notte – e ciò può aiutare a spiegare perché abbia raggiunto negli Stati Uniti un pubblico vastissimo. Nella maggior parte, questi casi – ma Sacks li chiama anche «storie o fiabe» – fanno parte dell’esperienza dell’autore. Così, un giorno, Sacks si è trovato dinanzi «l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio perduto». Si presentavano come persone normali: l’uno illustre insegnante di musica, l’altro vigoroso uomo di mare. Ma in questi esseri si apriva una voragine invisibile: avevano perduto un pezzo della vita, qualcosa di costitutivo del sé. Il musicista carezza distrattamente i parchimetri credendo che siano teste di bambini. Il marinaio non può neppure essere ipnotizzato perché non ricorda le parole dette dall’ipnotizzatore un attimo prima. Che cosa vive, se non sa nulla di ciò che ha appena vissuto?
Rispetto alla normalità, che è troppo complessa per essere capita, e tende a opacizzarsi nell’esperienza comune, tutti i «deficit» o gli eccessi di funzione, come li chiama la neurologia, sono squarci di luce, improvvisa trasparenza di processi che si tessono nel «telaio incantato» del cervello. Ma queste storie terribili e appassionanti tendono a rimanere imprigionate nei manuali. Sacks è il mago benefico che le riscatta, e per pura capacità di identificazione con la sofferenza, con la turba, con la perdita o l’infrenabile sovrabbondanza riesce a ristabilire un contatto, spesso labile, delicatissimo, sempre prezioso per i pazienti e per noi, con mondi remoti altrimenti muti. Questo è il libro di un nuotatore «in acque sconosciute, dove può accadere di dover capovolgere tutte le solite considerazioni, dove la malattia può essere benessere e la normalità malattia, dove l’eccitazione può essere schiavitù o liberazione e dove la realtà può trovarsi nell’ebbrezza, non nella sobrietà».
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è stato pubblicato per la prima volta a Londra nel 1985
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Oliver Sacks, neurologo e scrittore di molteplici libri, consapevole di quanto l'argomento delle malattie neurologiche fosse trattato, poco e superficialmente, al di fuori degli ambienti accademici, decide di raccogliere, in un saggio, pubblicato nel 1985, alcuni dei casi clinici che lo hanno colpito di più durante la sua carriera e di descrivere le cause, le patologie e le vite dei suoi pazienti affetti da disturbi neurologici. L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è un saggio neurologico ma anche una raccolta di racconti nei quali l'autore descrive i suoi pazienti, non come meri casi clinici, ma come uomini e donne che hanno avuto la sfortuna di incappare in una malattia neurologica. L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è consigliato a tutti ma soprattutto a chi non ha mai avuto a che fare con questo tipo di disturbi. Per scoprire gli uomini e le donne che si trovano dietro la malattia neurologica e che vivono le loro vite accompagnati da quest'ultima.
Quando ho approcciato alla lettura di questo testo, avevo delle altissime aspettative, le quali sono state pienamente soddisfatte. Sachs in questo capolavoro combina il rigore scientifico con la prosa dai risvolti umanistici. In quattro diverse sezioni, si susseguono i racconti riguardanti pazienti affetti da particolari sindromi, in ciascuno dei quali la componente medico/neuropsicologica si affianca a quella umana e personale. L’esposizione delle diverse patologie neurologiche è espresse con linguaggio scientifico, ma al tempo stesso l’autore con capacità narrativa stimola la curiosità e una riflessione più profonda per ciascun caso; questo ne fa un libro adatto sia ai cultori della materia che ai meno esperti. Lo rileggerei sempre con piacere, quindi lo consiglio vivamente.
Davvero affascinante e interessante questa raccolta di casi clinici neurologici!!!
Recensioni
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