Veleno. Una storia vera

Da brividi! consiglio oltre al libro anche il podcast che in questo caso non aggiungerebbe nulla in più alla lettura e la visione della serie televisiva in quanto potrebbe essere un esperienza diversa anche per dare dei volti ai protagonisti della realtà raccontata!

Una vicenda giudiziaria controversa, un sorprendente caso di contaminazione psicologica e pregiudizio colpevolista, ma soprattutto una storia infelice di dolori e tragedie familiari. L’inchiesta giornalistica è ben documentata e contestualizzata, e l’autore ricostruisce e racconta la vicenda con grande sensibilità e attenzione ai drammi e alle angosce degli individui e delle famiglie coinvolte. Una lettura che, per le caratteristiche stesse della vicenda, mi ha lasciato con sensazioni miste di sgomento, vulnerabilità e incredulità.

Dopo aver ascoltato il podcast omonimo e visto anche la serie tv (che al racconto aggiunge anche i volti dei protagonisti che hanno rilasciato le interviste a Trincia), non potevo non comprare e leggere anche il libro! Anche qui, ho trovato nel modo di raccontare del giornalista equilibrio, delicatezza e saggezza. E soprattutto una grande attenzione ai fatti senza scadere nel sensazionalismo e nella voglia di suscitare clamore. Si nota che Trincia ha fatto un grandissimo lavoro di ricerca e ricostruzione dei fatti, nonostante la vicenda sia sicuramente un pugno allo stomaco. La prima metà del libro è dedicata alla narrazione dei fatti, supportata dai documenti legali di cui l'autore è venuto in possesso. Nella seconda parte si parla di quelle che sono state le conseguenze di tutto ciò che è avvenuto e si concentra sulla ricerca e la testimonianza dei superstiti per dare loro voce, sebbene non tutti si siano resi disponibili a parlare con lui. Prima del lavoro di Trincia, non conoscevo affatto questa faccenda: è vero che sono un ragazzo della generazione Z che all’epoca dei fatti aveva 2-3 anni, ma a differenza di altre vicende giudiziarie italiane su cui i riflettori sono puntati ancora tutt’oggi (penso a Cogne o al delitto di Via Poma), credo se ne sia parlato poco, come fosse qualcosa da nascondere con allusioni velate. E in effetti si tratta di una faccenda conclusasi senza una chiara risposta da parte della legge, ma una faccenda in cui famiglie sono state distrutte e persone si sono lasciate morire. Sono perciò grato al lavoro di Trincia, che mi ha permesso di addentrarmi nei meandri di questa inchiesta grazie ad una ricostruzione scritta in maniera esemplare. Ma soprattutto gli sono grata per aver scoperchiato questo vaso di Pandora. Ora in Italia si è tornati a parlare dei pedofili della Bassa, senza vergogna e con tanta voglia di verità.