In questo libro “di denuncia” la scrittrice Paola Mastrocola racconta come le innumerevoli, e forse poco lungimiranti, riforme della scuola che si sono susseguite negli anni abbiano profondamente mutato l'idea stessa di didattica, all'insegna di una iper-semplificazione che ha trovato potenti complici in una cultura di massa sempre più superficiale e nella connivenza di genitori che con il loro atteggiamento amicale e permissivista dimostrano di nutrire sempre meno fiducia nelle possibilità di crescita autonoma dei propri “pargoli”. Il punto di vista espresso nel libro, con il suo invito a superare un “donmilanismo” divenuto stratagemma deleterio in primis per gli stessi studenti, è stato peraltro al centro, nei mesi scorsi, di un acceso dibattito su una deriva culturale, per alcuni solo presunta, ascrivibile appunto alla persistente influenza dell'autore della celebre Lettera a una professoressa. Una lettura interessante, che porta il lettore a confrontarsi con una emergenza educativa ormai sempre più palese, soprattutto a chi la scuola la fa e la vive quotidianamente.
Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare
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"Ditemi se le devo ancora insegnare queste cose o no. Forse, se i ragazzi non sanno più l'italiano, vuol dire che la scuola non ha più ritenuto che fosse il caso di insegnare l'italiano. Forse tutti in Italia (o meglio, in Europa) hanno deciso questo: che non è più utile insegnare la propria lingua, e si sono dimenticati di dirlo anche a me, e allora io sono l'ultima a fare una cosa che non interessa più nessuno, e quindi è bene che smetta. Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci governano e ci opprimono." (P. Mastrocola)
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Laura Biancamaria Biancamaria 28 novembre 2017
Lucidissima e spietata analisi dei mali che affliggono il "sistema scuola" nel suo insieme. Un appello a modificare una visione dello studio totalmente priva di senso. Da leggere assolutamente per ri-scoprire tutta la ricchezza di un'istruzione ancorata al dato di realtà e ben lontana da quella che spesso si incontra ai nostri giorni. Consigliato a chi desidera un punto di vista differente da cui porsi per riflettere e cercare di cambiare.
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GIANNA MAESTRELLI 31 dicembre 2011
In questo saggio l'autrice riesce ad analizzare con freschezza, ironia e spirito critico l'irrequietezza ma anche la precoce "fatica di vivere" degli studenti di oggi. Con dovizia di particolari spesso molto divertenti, quanto realistici, descrive la giornata-tipo di un giovane studente delle superiori talmente impegnato a "fare altro" da non trovare più ormai il tempo per studiare. La Mastracola non condanna gli strumenti tecnologici a cui gli studenti dedicano molto del loro tempo ma critica il tecnicismo fine a se stesso per il semplice fatto che questi strumenti, molto spesso inutili ai fini della conoscenza, hanno tolto ai ragazzi il "piacere" della lettura, e impediscono loro l'utilizzo del tempo non finalizzato a qualcosa di immediato. I ragazzi dovrebbero riappropriarsi di un modo di studiare non condizionato dalle scelte scolastiche o lavorative future; l'approccio al mondo della letteratura più impegnativa che l'insegnante cerca di trasmettere per il solo godimento speculativo-letterario potrebbe rivelarsi per i giovani adolescenti un'occasione perduta, forse per sempre. Gianna Maestrelli
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