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Anno edizione: 2023
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Acqua e sangue è una raccolta di racconti riguardanti per lo più il lato nascosto della mente umana, il tema principale è il disagio psichico. Alcuni di questi racconti riescono a catturare l'attenzione altri no. Non lo consiglio.
Era dai tempi in cui mi ostinavo con pubescente caparbietà a leggere gli articoli di Scalfari nell'ultima pagina de L'Espresso che non mi sorbivo qualcosa di cosí programmaticamente ed insensatamente noioso. Nella prima di copertina la "grida" di Clive Barker recita: Tredici racconti dell'orrore scritti con grande stile e magistrale gusto per la perversione. Il frutto di una visione unica. Su due cose sono d'accordo: i racconti sono effettivamente tredici e la visione è indubbiamente unica, solo che è talmente priva di qualsiasi motivo di interesse da far appassire i neuroni come ciclamini al sole. Per carità qualche buona idea c'è iae non si può negare che le situazioni, quasi tutte, sono costruite in modo convincente. Ciò che fa maggiormente difetto, ed è imperdonabile in un racconto breve tanto più se dell'orrore, è il modo miserevole in cui viene sciolta nel finale la (scarsa) tensione accumulata fino a quel punto. Al momento della resa dei conti, quando davvero dovrebbe esplodere l'orrore e manifestarsi un qualche gusto per la perversione (anche se non magistrale...), l'impalcatura si disfa in poche righe, frettolosamente, con una noncuranza in odore di sciatteria. Non sono un grande appassionato del genere però ho letto qualcosa d Poe, King, Koontz e Lansdale: il libro di McGrath non ha niente da spartire con nessuno di questi. Alcuni racconti poi come La mano di un maniaco e La patata ero(t)ica (sic!) dilagano tragicamente nel trash involontario mentre altri, come La Mano Nera del Ras e Ambrose Syme, sono candidamente inutili. I migliori racconti sono forse i primi due: L'angelo e L'esploratore perduto, quest'ultimo in particolare sviluppa l'originale idea di un esploratore consumato dalla febbre malarica accampato chissà come in una zona remota del giardino di una villa inglese. Prima di rendere l'anima, l'uomo riceverà conforto dalle cure sollecite della bimba che abita nella villa con i genitori, a loro volta gustosamente all'oscuro di tutto. Un'ultima osservazione sulla traduzione. Il titolo originale della raccolta è Blood and Water (and Other Tales) e coerentemente l'ultimo racconto si intitola Blood and Water. E allora perché mai la traduzione italiana presenta i due termini invertiti? Acqua e sangue è cosí diabolicamente piú intrigante di Sangue e acqua? Mah...orrori dell'editoria..
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