L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Con quell'aria tenera come l'olio,i contorni limpidi delle cose,la tiepidità del venticello in cui c'era come una sonnolenza d'aprile,si aveva l'impressione che fosse un giorno di festa." Questo libro è un faro puntato su un'umanità di solito trascurata.E' la voce del sottoproletariato delle periferie romane, che conduce una vita di seconda categoria,che costituisce un universo parallelo a quello della Roma borghese della dolce vita che si svolge nelle vie illuminate e nei locali del centro.Apriamo gli occhi su un mondo di miseria,di povertà,di sporcizia,dove l'abusivismo edilizio e gli scarichi delle fabbriche piagano il paesaggio delle campagne, e le famiglie degli sfrattati vivono nelle aule e nei corridoi delle scuole occupate. E gli occhi attraverso i quali Pasolini ci fa vedere sono quelli dei fanciulli:del Riccetto,dell'Alduccio,di Genesio,del Caciotta. E le parole con le quali ci fa sentire i loro pensieri sono quelle del loro dialetto,il romanesco.Così li vediamo crescere,sopravvivere ad un'infanzia abbandonata,trascurata e violenta ,tra le botte prese in famiglia e quelle prese dai "grossi" per strada,trasformandosi in adolescenti duri e demotivati,che si muovono in un sottomondo pericoloso fatto di violenza,depravazione,degrado e si vendono con indifferenza per poche lire da spendere in un cinema o in un bar. Questa vita abbandonata li rende psicologicamente ed emotivamente aridi,incapaci di vedere l'anormalità e l'ingiustizia dello squallore che li circonda,e li rende passivi,disposti ad accettare senza riflettere e senza lottare il destino che sembra aver loro riservato.Non c'è desiderio di riscatto in questi ragazzi,ma solo ottusa accettazione e incapacità di andare oltre. Romanzo davvero bello che all'epoca ha suscitato molte polemiche ed è costato al suo autore un processo per oltraggio al pudore.
Dal paesino di Casarsa della madre, Pasolini si trova catapultato in una realtà ben differente quale è quella delle borgate di Roma. Ma è proprio questo suo essere estraneo al mondo romano del dopoguerra, che gli permette di analizzare nei minimi dettagli la vita dei ragazzi delle borgate. L'uso del dialetto è una spinta in più per chi cerca di entrare e capire quel mondo povero economicamente ma ricco di immagini e abitudini. E' un romanzo che delinea il cambiamento sociale che vive Roma dal dopoguerra fino agli anni Sessanta.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore