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L'abbandono. Racconti degli anni Ottanta - Pier Vittorio Tondelli - copertina
L'abbandono. Racconti degli anni Ottanta - Pier Vittorio Tondelli - 2
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L'abbandono. Racconti degli anni Ottanta
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L'abbandono. Racconti degli anni Ottanta - Pier Vittorio Tondelli - copertina
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Descrizione

«Io racconto tutto questo per dirvi come molto spesso non siamo affatto noi a scegliere le nostre letture, i nostri dischi o i nostri amori, ma sono gli accadimenti stessi che vengono a noi in un particolare momento e quello sarà l'attimo perfetto, facilissimo e inevitabile.»


Attraverso i racconti, le ultime prose di viaggio e gli scritti relativi al suo mestiere di scrittore, Tondelli aveva voluto concludere il progetto iniziato con Un weekend postmoderno. Ne aveva elaborato l'indice, senza riuscire a portare a termine la realizzazione del volume uscito postumo nel 1993, a cura di Fabio Panzeri. In L'abbandono Tondelli sceglie di attraversare il panorama degli anni ottanta inseguendo la singolarità dell'esperienza. Così il libro racconta una ricerca attorno ai temi del sentimento e della scrittura, ritrovati in quanto affermazione di un mito dell'interiorità che scava dentro il pudore.

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Dettagli

5
2001
Tascabile
14 novembre 2001
320 p., Brossura
9788845250361

Valutazioni e recensioni

Lusio
Recensioni: 5/5
La summa di Tondelli

"L'abbandono" di Pier Vittorio Tondelli è forse la summa dell'opera dell'autore di Correggio, dove le fila di tutti i temi da lui affrontati nel corso della sua breve esistenza, si condensano in un unica raccolta di racconti, articoli, interviste, saggi, bozze originarie di quelli che diventeranno i suoi romanzi più noti come "Camere separate" e "Pao Pao". Una finestra aperta sulla vita e sulle opere di Tondelli che tutti gli appassionati, non solo dei suoi libri ma anche del variegato mondo che si nasconde dietro la vita di un esponente della cultura dovrebbe leggere.

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DANIELE CARPI
Recensioni: 4/5

Qui si inizia dalla fine. L'abbandono - insieme al progetto parallelo Un weekend postmoderno - è la prosecuzione naturale di tutti gli scritti tondelliani. All'interno si possono trovare frammenti di narrativa assolutamente degni di ogni altra sua pubblicazione, scritti con quella ingenua maestria che caratterizza tutta la produzione. Sottoforma di diario aperto con una sola parziale soluzione di continuità rappresentata dall'aver indicizzato prima della sua morte tutte queste pagine, Tondelli ci fa arrivare - postume - quelle che sembrano quasi delle essenziali integrazioni ai romanzi e racconti che aveva precedentemente pubblicato: rigorosamente in prima persona ci parlerà a cuore aperto di tutto il suo universo, dei suoi incontri (Rimini), delle notti del soldato Acci sotto le armi (Pao Pao), dei suoi viaggi (Altri libertini), della musica, dell'amore (Camere separate) non lesinando certo divagazioni su romantiche verità assolute che per me restano una parte fondante della sua scrittura (Biglietti agli amici). Con questi frammenti di letteratura emotiva Tondelli riscopre nuovamente la sincerità della vita, con i suoi alti e bassi tipici del mestiere di scrittore, e con la finale consapevolezza delle sue radici, o meglio di un passato che ritorna prepotentemente alla luce proprio nel momento della sua fine. Ma questo libro non è da leggere come se si leggesse un romanzo, ma piuttosto è importante per capire il carattere dello scrittore. E' quindi un libro necessario per i suoi lettori, forse non tanto per lui. Importante come tutte le altre letture dello scrittore correggese; essenziale per chi non lo volesse solamente conoscere, ma anzi sentisse il bisogno di amarlo.

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Pier Vittorio Tondelli

1955, Correggio

Tondelli è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo e saggista italiano. Nasce a Correggio e cresce in una famiglia cattolica; si dedica fin da giovane all’attivismo culturale, frequenta prima il liceo classico e poi il DAMS. Esordisce nel 1980 con Altri libertini, il libro che ha raccontato euforie e disperazioni di un’intera generazione, diventando il romanzo cult degli anni Ottanta. La terza edizione del libro viene posta sotto sequestro dalla Procura de L'Aquila, per immoralità (a causa di un linguaggio volgare, ricco di bestemmie e di termini scabrosi, e scene esplicite di sesso e violenza).Negli anni del DAMS di Bologna - in cui insegnavano personalità come Umberto Eco e Gianni Celati - entra nel comitato di gestione del Teatro di Correggio. Nel...

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