L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Promo attive (0)
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro breve ma interessantissimo. E' composto di quattro saggi: due riguardano quasi esclusivamente il Tractatus Logico-Philosophicus, uno il cosidetto "secondo Wittgenstein", e l'ultimo parte da una breve analisi delle Ricerche Filosofiche per sviluppare una riflessione trasversale sulla filosofia del linguaggio e sui risvolti pratici di alcune delle conclusioni a cui giunge Wittgenstein. Consiglio di non saltare neanche l'introduzione e la postfazione (a cura di Barbara Chitussi) perché, a differenza di quanto spesso accade, sono interessanti anche esse. A mio parere è un libriccino utile sia per chi si approccia per la prima volta all'opera del filosofo viennese, perché spiega con straordinaria chiarezza alcune delle questioni chiave dell'opera più ostica di Wittgenstein, il Tractatus, sia per chi lo ha già letto e spera di capirlo un po' meglio e di approfondirne la riflessione. Pierre Hadot è un esperto di filosofia antica, e indaga in praticolare la filosofia come "esercizio spirituale", ovvero della filosofia nei suoi aspettici prettamente pratici, e soprattutto di cosa significa oggigiorno fare filosofia, in che modo può essere ancora (o è mai stato) utile alla vita quotidiana. Per quanto riguarda questi ultimi aspetti consiglio anche la lettura del suo libro più celebre "Esercizi spirituali e filosofia antica" - a me ha aperto gli occhi su molte e cose, e se non altro è utilissimo per capire la filosofia stoica - . In linea con questa sua tendenza alla messa in pratica del discorso filosofico, in "Wittgenstein e i limiti del linguaggio" Hadot ci offre alcuni spunti di riflessione da cui partire per continuare la riflessione sul linguaggio e sulla filosofia del linguaggio. Secondo lui, infatti, il Tractatus e le Ricerche, lungi dal metter fine alla filosofia (come voleva il povero vecchio Ludwig) operano invece un cambiamento di prospettiva, correggono alcune tendenze errate della riflessione filosofica, e permetton al filosofo un lavoro più corretto dal punto di vista teoretico, e di conseguenza anche pratico.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore