Un libro geniale, che racconta la discesa del protagonista in un, totalmente immaginario, mondo di complotti e ossessioni. Non riesco però a scindere il mood nerissimo in cui mi ha fatto piombare dal mio giudizio sul valore artistico del libro...
Il terzo Reich
Appena mette piede, in compagnia della fidanzata, nella sua stanza d'albergo sulla Costa Brava, il giovane Udo Berger ottiene, dopo molte insistenze, che gli venga portato un grande tavolo, sul quale piazza il war game di cui è campione assoluto e di cui intende elaborare nuove e più audaci strategie: Il Terzo Reich. L'atmosfera è delle più beatamente, ottusamente balneari. Eppure, quasi subito, sentiamo che non tutto è luce, e che nell'ombra sono in agguato fantasmi inquietanti. Né ci vorrà molto perché la liscia superficie della routine vacanziera si incrini: e dalle fenditure vedremo apparire qualcosa in cui non potremo che riconoscere il Male. A mano a mano che l'estate si spegnerà, l'albergo, svuotandosi, assomiglierà pericolosamente a quello di Shining - mentre noi, insieme a Udo (sempre più ossessionato dal suo gioco, e risoluto a trovare il modo di portare alla vittoria l'esercito tedesco nella seconda guerra mondiale), cominceremo a interrogarci sugli eventi ominosi a cui andiamo assistendo: a chiederci, per esempio, a che cosa miri davvero Frau Else, l'affascinante ed enigmatica proprietaria dell'albergo; e perché il Bruciato, l'uomo dal corpo e il volto coperti di cicatrici ripugnanti che vive sulla spiaggia, abbia ingaggiato contro Udo una lunghissima partita di Terzo Reich, più simile a un duello o a una resa dei conti - e che potrebbe anche concludersi nel sangue; e soprattutto per quali tortuose vie quel che avviene nel gioco influenzi gli avvenimenti del mondo reale?
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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VALENTINA BALLARDINI 13 novembre 2011
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FABIO TUZZI 02 maggio 2011
Ipnotico, coinvolgente, angosciante. A tratti non riesci davvero a fermarti: devi continuare a leggere. Ma la fine è assente più che deludente. E' monco.
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MARIO D'ANDREA 09 aprile 2011
Questo romanzo è stato scritto nel 1989 e viene pubblicato ora recuperandone probabilemte solo una parte (ringraziamento sincero al Ministero della Cultura di Spagna e alla casa editrice Adelphi!). La lettura cattura e risucchia nella trama (non a caso Bolano è considerato un autore di culto) rimandando ai luoghi dell'angoscia della mente. Visionario e straortdinariamente efficace nello stile narrativo. Udo Berger, il protagonista, ci riporta a vivere un'esperienza che partendo da uno spunto banale e quotidiano (la vacanza, il gioco di ruolo, l'amicizia) si dipana poi nei meandri del dubbio, della malattia, della morte, dell'estraniazione. E' un vero peccato che il finale sia, evidentemente, monco. Questo romanzo rientra comunque, a pieno titolo, nell'opera di Bolano e rappresenta una metafora dell'angoscia, del misurarsi con la presenza del male (per certi versi come in XY di Sandro Veronesi). La scelta del tipo di gioco di ruolo è davvero geniale, come la figura di Frau Else. Da leggere per chi non dovesse conoscere l'autore e per chi già lo apprezza.
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