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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2006
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I temi della sofferenza, della predestinazione, della fede, della forza di volontà, delle debolezze dell’uomo vengono affrontati in modo eccellente facendoci vivere molto realisticamente le sensazioni ed emozioni di un uomo che si trova a sperimentare il dolore e l'approssimarsi della morte. Anche tutti coloro che si trovano ad avere a che fare con questa sofferenza non in prima persona come i medici, le suore, vengono tratteggiati magistralmente nel loro approccio al malato e al dolore in generale. Buono.
"La sorella" non è stata una lettura facile, non lo è stata perché mi sono trovata a dover affrontare tutta l'angoscia della malattia, in quanto Márai non risparmia al lettore nessun dettaglio sullo stato d'animo del protagonista di fronte al dolore, e riesce invece con le proprie parole a far interiorizzare al lettore il male di Z. Uno dei maggiori interrogativi posti nel romanzo riguarda la natura della malattia e la sua formazione. Per Márai la malattia fisica è solo la manifestazione esterna della malattia dell'anima, di quel male di vivere che non permette di condurre una vita autentica ma costringe a nasconderci dietro espedienti (che siano essi la musica, il lavoro o l'amore), in quest'ottica la malattia non è altro che l'espressione che dà voce alla menzogna. Quando la menzogna viene scoperta, nel caso del protagonista ciò accade nel momento in cui prende fisicamente le distanze dalla propria vita "malata", ormai è troppo tardi e Z. è lucidamente conscio della scissione avvenuta tra la vita condotta fino a quel momento e la nuova e diversa vita che lo aspetta da ora in avanti. Ma se la vita è una menzogna e la malattia porta via la speranza di farvici ritorno, cosa spinge il protagonista verso la guarigione? È qui che entra in gioco la sorella citata nel titolo, sarà infatti una di queste figure riservate e piene di abnegazione, con il proprio amore puro e senza secondi fini, ad infondere in Z. la forza e determinazione necessaria per tornare a vivere.
Ho preso questo libro a scatola chiusa, fidandomi solo del nome dell'autore e non leggendo neanche la trama. Addirittura, ho pensato, prima di cominciare, che si trattasse di una storia con protagonista una sorella! Leggendo, naturalmente, ci si rende conto che non c'è niente di tutto ciò. Lo stile è egregio come sempre, molto intenso e appassionato, anche se la storia in sé con mi ha intrigato più di tanto. Opera, in ogni caso, consigliata
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