Solo se c'è la luna - Silvana Grasso - copertina
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Letteratura: Italia
Solo se c'è la luna
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Descrizione


Candidato al Premio Strega 2017
Presentato da Lucia Annunziata e Salvatore Silvano Nigro.

Con la potenza di un'immaginazione sgargiante e l'estro di una lingua febbrile, Silvana Grasso racconta lo scontro tra la natura e il moderno nella scena mediterranea di una Sicilia marina e assolata obbligata a piegarsi al primato notturno, per costringerci a ripercorrere il percorso della metamorfosi del mondo nella storia e a ritrovare le tracce di quel destino fatale che - nonostante ogni sforzo di sfuggirgli alla ricerca di un futuro migliore - resiste vitale, luminoso e feroce.

«Silvana Grasso è fra le voci più necessarie della nostra narrativa» - Tuttolibri - La Stampa

«L'acqua era profonda, Luna avrebbe potuto scomparirvi tutta, se solo per sé avesse voluto custodire il segreto del suo pube, del suo seno, dei suoi fianchi. Offriva, invece, la sua nuda minacciosa bellezza alla cospirazione della candela che la illuminava tutta come l'ultimo sole del tramonto illumina lo scoglio a mare.»

Il manovale Girolamo, dopo trent'anni d'America, dove ha imparato marketìnghi e bisinès, torna in Sicilia, primi anni Cinquanta, col nuovo nome americano di Gerri. Nel suo paese arretrato, dove ancora si usa la cenere per lavare e lavarsi, fonda una gigantesca fabbrica, stile americano, di sapone e saponette, la Gerri Soap, che esporta, con grande successo economico e d'immagine, i suoi prodotti in tutta Italia. L'America, che ha fatto di lui un imprenditore, gli ha insegnato le strategie di mercato, di comando, sempre e comunque, perché, quando si è padroni, non esiste il torto, ma solo la ragione. Da uno sciagurato matrimonio con una ragazza che trascorre il tempo a intagliare volti e corpi sul legno, nasce Luna, minuta quanto un coniglietto, per di più con una rarissima malattia che la costringe a vivere al buio, solo se ce la Luna, perché il Sole ucciderebbe le sue tenere carni. Per farle compagnia, e soprattutto prenderne le distanze, Gerri le "compra" una quasi sorella, Gioiella, figlia di una sua operaia, ragazza madre, che vuol vivere, anche lei, col suo nuovo amore il sogno americano. Gioiella cresce con una spaventosa bellezza bruna e sensuale, ma è chiusa, scontrosa, ostile a ogni avventura sessuale o sentimentale. Nel frattempo, nella grande villa, Luna studia, legge avidamente poeti e scrittori, nell'illusione di conoscerlo quel mondo che non conoscerà mai nelle geografie dei luoghi, finché a 16 anni non le basta più innamorarsi di uomini scolpiti nel marmo o nei versi dei poeti: vuole un maschio vero, di carne vera. Non sa, però, che la quasi sorella prova per lei un sentimento d'attrazione sessuale devastante, contro cui nulla può la volontà o la preghiera.

Dettagli

19 gennaio 2017
222 p., Rilegato
9788831726221

Valutazioni e recensioni

  • Solo c'è la luna di Silvana Grasso Ed. Marsilio In un Sicilia tra l'incanto poetico e la selvatica realtà si dibattono gli animi e il destino delle sue creature. Ogni grande romanzo ha la sua ragione d'essere, lo è “Solo se c'è la luna” di Silvana Grasso (ed. Marsilio prima edizione gennaio 2017), pervasivo e misterioso. Al lettore trasmette un senso di straniamento perchè emozioni contrastanti vibrano all'unisono e lasciano tracce come un'eco che riverbera nella mente. Un mondo arcaico e primitivo dei sentimenti è uno dei tanti rappresentati dalla scrittrice Silvana Grasso, così potente e dirompente che si tramuta in una tragedia finale annunciata. La trama è un capolavoro di regia narrativa, si dispiega tra mito e iperrealismo. Siamo negli anni '50, in un paesino rurale della Sicilia, una sorta di magica Macondo, ritorna dopo trent' anni dall'America l'ex manovale Girolamo nelle vesti di imprenditore. Con il nuovo nome americanizzato in Gerri, fonda una fabbrica di saponette la Gerri soap e dà lavoro a buona parte degli atavici abitanti del paese. Impronterà tutta la sua attività lavorativa su un parossistico modello americano subordinando al marketinghi e al bisinès, ogni moto dell'animo in un crescendo di ricchezza e sterile riconoscimento sociale. Egli sposerà una giovane stralunata di nome Gelsomina presa da una febbrile ed incontrollabile passione per l'intaglio del legno e da cui partoriranno strabilianti opere d'arte. Da questa sciagurata unione nascerà Luna, affetta da una strana e rara malattia, non potrà vivere di giorno, il sole è il suo nemico mortale, ma solo al buio, Solo se c'è la luna. Il padre le affiancherà una “quasi” sorella, Gioiella, “comprata” da una ragazza madre. Da questo punto in poi, i personaggi acquisiscono connotati ben precisi, si delineano caratteri, comportamenti che sono al limite del paradossale, espressione di una personalissima visione della realtà. Emergono figure femminili di impareggiabile tensione emotiva, prigioniere della propria solitudine, incapaci forse di dialogare con l'esterno, possiedono però facoltà eccezionali di comunicare con la natura, il destino preserverà loro esistenze superiori alle loro forze. Luna, bella, raffinata e colta capirà amaramente il divario esistente tra la vita sulle pagine dei libri e la vita reale non vissuta: un dissidio lacerante e fatale. Gioiella e la stessa sua madre sono dotate per natura di una bellezza devastante che però non sarà un'arma di riscatto, anzi si ritorcerà contro. Gelsomina, la snaturale madre di Luna, a sorpresa, troverà un suo posto possibile al suo ingegno, al di là della sua ineffabile follia. Sullo sfondo una natura esuberante, sensuale, pregna di odori, assedio di profumi... menta, gerani, gelsomini... Paesaggi notturni che assumono sfumature ed atmosfere misconosciute. Oltre l'intreccio originale, è la scrittura della Grasso che meraviglia e frastorna, avvolta da una straordinaria vitalità creativa. La sua lingua immaginifica e superba anche quando vira verso il basso con veemenza, è un trionfo di immagini, La luna Madonna agli occhi disarmanti di Gelsomina... Maestosa splendeva sul ramo del gran gelso bianco, appoggiata alla fioritura come se riposasse, stanca del viaggio. Lo scirocco suonava da qualche giorno il suo concerto sulle foglie degli alberi. Lucente era la notte, e calda l'acqua nella grande vasca in giardino, sotto un valzer di stelle, similitudini... Pensieri diversi, vari come arcobaleno, fini, nobili, iperboli che esprimono un' energia vitale non comune. Sembra di ascendere con la sua scrittura impervi e ripidi sentieri di montagna e di provare le vertigini sospesi sull'orlo di un precipizio lessicale. Lessemi e forme verbali siciliani che s'innestano con la lingua italiana senza cozzare contro. La Grasso riesce a coniugare le invenzioni fantastiche più audaci con la realtà più greve producendo felici ed innovativi risultati. Lo stile della Grasso, pur personalissimo e frutto di una elaborata tecnica narrativa, prosegue un percorso che ha i suoi precedenti nel realismo magico della letteratura latinoamericana in cui Marquez è il maggior rappresentante. Echi e scie della letteratura latinoamericana di memoria marqueziana, di quella classica greco-latina e di quella isolana da Verga a Pirandello e perchè no a Camilleri, pérmeano l'arte di Silvana Grasso. Un libro da leggere. ?

Conosci l'autore

Foto di Silvana Grasso

Silvana Grasso

1952, Macchia di Giarre

È nata a Macchia di Giarre, in Sicilia. Vive tra Gela e Giarre. È filologo classico, scrive racconti, romanzi, pièce teatrali e collabora con diverse testate. È stata assessore alla cultura del comune di Catania. Le sue opere sono state premiate con importanti riconoscimenti, tra cui: il Premio Mondello, il Premio Brancati, il Premio Vittorini, il Premio Flaiano Narrativa, il Premio Grinzane Cavour Narrativa italiana. Ha pubblicato: Nebbie di ddraunàra (La Tartaruga 1993), Il bastardo di Mautàna (Anabasi 1994, Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995, ripubblicato da Marsilio nel 2012), L’albero di Giuda (Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), La pupa di zucchero (Rizzoli 2001), Disìo...

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