20/2025 Un libro molto intenso e spesso anche duro da accettare. Racconta la stoia della madre di Eva che aspetta nella sala d'attesa di una clinica serba la fine dell'operazione per la riassegnazione di sesso della figlia Eva che rinascerà Alessandro. In questa attesa ci racconta tutta la vita e le difficoltà affrontate da Eva e anche il dolore, i dubbi, la frustrazione e le colpe che un genitore vive durante questo lungo percorso duro per tutti. Spesso mi son trovato a pensare che i dubbi e le colpe che la madre aveva sono comuni a tutti i genitori a prescindere dal percorso che un figlio decida di seguire. Intenso a tratti crudo ma in grado di analizzare a pieno i sentimenti di un genitore.
La madre di Eva
Candidato al Premio Strega 2018
Una madre parla alla figlia tra le mura di una clinica serba. Al di là di una porta stanno preparando la sala operatoria. Eva ha appena compiuto diciotto anni e da quando è nata aspetta questo momento. Vuole cambiare sesso sottoponendosi all'intervento che la renderà come si è sempre sentita: uomo. Sua madre le parla col corpo, perché è il corpo ad essere sbagliato, ingannevole, traditore, un corpo come il suo che la natura stessa vuole negare. In un dialogo senza risposte, sospeso tra l'immaginato e il reale, la madre racconta la loro vita fino a quel momento, ne ripercorre i sentieri come muovendosi in una terra straniera. La sua voce è concreta, toccante, vivida e parla di una lotta che non ha vincitori né vinti, per cui non esiste resa, in cui la forma più pura dell'amore diventa bifronte e feroce.
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Autore:
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Nik82 27 maggio 2025Senso di colpa e dubbi di una madre
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AntonellaDS 09 febbraio 2024Così così
Bella storia, ma a tratti un po' troppo crudo...
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Tema quanto mai attuale. In un'epoca di confronto sull'identità di genere, sulla presunta "idelogia gender", la Ferreri accompagna il lettore nel percorso compiuto dalla giovanissima Eva, che all'età di 18 anni è in procinto di cambiare sesso. Non si è mai sentita ciò che esteriormente appare, ha il bisogno profondo di riconciliare interità ed esteriorità. Questo è, infatti, un romanzo sulla riconciliazione. La peculiarità del romanzo, però, è che protagonista della storia non è Eva, ma sua madre. Una donna che non ha paura di porsi affianco alla figlia, ma che al contempo vive il dramma di chi si sente chiamato ad accompagnare, consigliare, indirizzare, senza però imporre. Qual è la scelta più giusta? Comportarsi come una madre padrona, una strega arcigna che impone alla figlia di fermarsi solo perché condizionata dal giudizio degli altri? Disinteressarsi alla sorte della figlia e lasciare che sia lei a scegliere, nascondendosi dietro al paravento della maggiore età della ragazza? Consigliare o indirizzare, dirigere o accompagnare? Lasciare che la figlia compia una scelta definitiva o chiederle almeno di attendere, temporeggiare? E se questo temporeggiare la farà soffrire ancora di più? Un romanzo contemporaneo, dialettico, dove a regnare sono più i dubbi che le certezze. Un invito ad andare oltre, perché a volte non c'è la Scelta, ma solo tante piccole e difficile scelte.
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