Racconti di Veronesi, Stancanelli, Perroni, Parrella, Nesi, Missiroli, Llera Moravia, Garrone – Albinati, Falco, Covacich, Colombati, Codignola, Brera, Andreose, Abbate.
“Quanto all’esaltazione di cui parli quando vedi Federer nei suoi momenti dorati, sono pienamente d’accordo con te. Un senso di timore reverenziale davanti al fatto che un essere umano come me riesca a fare cose simili; che noi (in quanto specie) non siamo solo i vermi che sembriamo sovente, ma siamo anche capaci di fare meraviglie – nel tennis, nella musica, nella poesia, nella scienza –, e l’invidia e l’ammirazione si dissolvono in un senso di gioia travolgente.” - Paul Auster a John Coetzee, in Qui e ora
Il tennis è forse lo sport che ha ingaggiato i duelli più riusciti con la letteratura. Da Nabokov a Foster Wallace, generazioni di scrittori hanno contribuito a costruire l'immaginario di uno sport unico, elegante e popolare al tempo stesso, emozionante e silenzioso, rovente e glaciale come i suoi campioni: McEnroe e Borg, Lendl e Chang, Agassi e Sampras, Nadal e Federer, Djokovic. Da questa constatazione, nasce l'idea di un'antologia di racconti sul tennis. Smash ruba il titolo a uno dei gesti più spettacolari, liberatori, definitivi del tennis, la schiacciata. Ma trattiene tutta la dolcezza, l'arguzia, la sottile ironia di una volée smorzata. E libera anche l'implacabile precisione di un passante ben assestato. Tutti questi movimenti, e altri ancora, così rappresentativi dell'idea di tennis, si animano grazie alla personalità di quindici scrittori tra i più rilevanti del panorama letterario italiano che danno vita a un florilegio di temi sorprendentemente coerente e unitario: rimbalzano, infatti, da un autore all'altro, da un testo all'altro, elementi biografici - l'infanzia, la paternità, il dover crescere e il dover essere -, le sconfitte e le vittorie che costellano ogni esistenza, ma anche la giocosità e l'irruzione del desiderio e dell'eros. Smash è un libro di cui non vorremmo mai sentire dire "Gioco. Partita. Incontro".
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