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«Gustav Aschenbach o von Aschenbach, come suonava ufficialmente il suo nome dal giorno del suo cinquantesimo compleanno...»
Il famoso scrittore tedesco Gustav Aschenbach, che ha basato la sua vita e l'intera opera sulla più ostinata fedeltà ai canoni classici dell'estetica e dell'etica, è spinto a Venezia da un misterioso impulso. Nell'attimo in cui balena sulla spiaggia del Lido la spietata bellezza del ragazzo polacco Tadzio, Aschenbach avverte il definitivo segno del destino: l'anelito allo sfacelo. La morte a Venezia (1913), oltre che un romanzo, è una cerimonia.
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Romanzo molto coinvolgente e ricco di spunti di riflessione, che spinge il lettore ad entrare in empatia con il protagonista, accantonando la morale comune per cogliere i significati più profondi dell'opera.
Libro molto bello e scorrevole. Rapisce il lettore e lo trattiene nel succedersi delle vicende, fino ad arrivare al finale, apice di tutto il racconto.
"La morte a Venezia" di Thomas Mann è un capolavoro letterario intriso di bellezza e profondità. Mann dipinge un ritratto affascinante e inquietante di Gustav von Aschenbach, un uomo tormentato in cerca di ispirazione e di bellezza nella città veneziana. La sua ossessione per il giovane Tadzio, che rappresenta la perfezione estetica, è descritta con una precisione psicologica sorprendente. Mann esplora temi universali come la lotta tra l'arte e la moralità, la bellezza e la decadenza, in modo magistrale. La sua scrittura ricca e raffinata cattura l'essenza della Venezia romantica e crea un'atmosfera di tensione sottile e inquietante. "La morte a Venezia" è un libro che lascia un'impronta duratura, una meditazione profonda sulla fragilità dell'arte e della condizione umana. Lo consiglio vivamente a tutti gli amanti della letteratura che desiderano immergersi in un viaggio emotivo ed estetico unico.
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