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Anno edizione: 2020
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Un romanzo storico nato dalla penna di Eco. In primo piano non l'intreccio in sé, che ruota attorno al protagonista Simonini, quanto le vicende storiche che lo veicolano dall'Italia garibaldina fino alla Comune di Parigi, passando per sentimenti antisemiti, massoneria e satanismo. Un mix che riesce ad appassionare nel corso della lettura, una scrittura scorrevole; tuttavia il libro si fa percepire come pesante a tratti e ostico soprattutto nei salti temporali e nel susseguirsi di innumerevoli personaggi collaterali. Un libro che non rileggerei (forse la storia potrebbe rendere di più a livello cinematografico) ma è indubbio che abbia un suo appeal
Devo ammetterlo, all'inizio la lettura è stata faticosa. Però, arrivati ad un certo punto del libro la curiosità e l'intreccio tra le storie dei protagonisti hanno preso il sopravvento. Il testo è allo stesso tempo una cronaca dei principali eventi della storia italiana e francese della seconda metà dell'Ottocento ed una creazione di pura fantasia. Secondo me, il tocco di genio sta nella riflessione sui nostri tempi che sorge spontanea nel corso della lettura della parte finale del libro. La manipolazione delle notizie, la creazione del "nemico", lo sfruttamento di personalità distorte per creare panico, sono tutti elementi che ci riportano alla situazione attuale. L'attività di falsario del nostro Simonini, vero e proprio scialbo ed apparentemente innocuo "genio del male", si conclude con il suo "capolavoro": "I Protocolli dei Savi di Sion". Questo testo è stato utilizzato negli anni a giustificazione di scellerate e violente politiche antisemite, culminate nella tristemente nota "Soluzione Finale". La violenza nei confronti degli ebrei veniva giustificata come necessaria, per la difesa da un nemico subdolo, astuto e potentissimo. Quello che mi preoccupa è come una falsificazione così evidente possa essere stata accettata da una parte delle èlite intellettuali europee, è l'evidente dimostrazione che non c'è nessun cieco come colui che non vuole vedere.
Umberto Eco si è dimostrato Maestro. Maestro di scrittura, di stile e di etica, dimostrando, senza superbia nè retorica, come l'intolleranza nasca da lontano: un seme di malvagità sotterrato quasi per caso deve essere sempre preso in considerazione perché può far sviluppare una pianta robusta di intolleranza. L'ironia di Eco è encomiabile, mette a nudo i pregiudizi e con eleganza li abbatte. Da leggere, sempre.
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