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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2014
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Uno dei romanzi piú affascinanti del Novecento italiano.
Nella storia di Ernesto – l'incontro tra un uomo e un ragazzo nella Trieste di fine Ottocento – Saba ricostruisce con innocente sensualità, nell'emozione sincera e assoluta degli affetti, la nascita di ogni amore; per questo le sue pagine non hanno nulla del demonismo scabroso o dell'intellettualismo angosciato di Mann, Musil o Gide. Esse propongono una forma di originale autobiografismo attraverso uno sdoppiamento di voci e di punti di vista, che consente al protagonista di ritrovare l'ingenuità adolescenziale e contemporaneamente rielaborare avvenimenti e sensazioni. Questa edizione, recuperata dai dattiloscritti originali, ristabilisce i dialoghi nella loro integrità, permettendo di apprezzare la trasparenza e immediatezza della parlata triestina, e ripristina alcuni punti omessi o non chiari.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un breve romanzo scoperto per caso, molto utile per approcciare la vita e la poetica dell'autore. L'adolescentre triestino Ernesto vive i turbamenti e le perplessità della propria età, in una ricerca di sé che passa attraverso le relazioni (sentimentali e fisiche) con due maschi e con una prostituta matura. La ricerca, tipica di Saba, di restituire la realtà quotidiana nella sua verità si esprime, nelle sue poesie, attraverso un linguaggio molto semplice; in 'Ernesto' lo stile dell'autore si spinge oltre, poiché i personaggi parlano con un forte accento triestino, reso efficacemente e in maniera comprensibile.
Devo dire che se non fosse stato per il mio professore di italiano probabilmente non mi sarei mai avvicinata a questo testo ma ora sono contenta di averlo fatto. È infatti necessaria la lettura di ‘Ernesto’ per capire completamente la produzione sabiana. Chiari i riferimenti alla psicanalisi e alla biografia dell’autore ed è per questo che quest’opera era materia del mio esame. Probabilmente consiglierei di approcciare prima la poesia di Saba per apprezzare di più questo testo.
Un romanzo che passa inosservato, dietro alla produzione in versi di Umberto Saba. Un romanzo probabilmente molto difficile da far nascere, "un parto", come diceva il poeta. Difficile per la forte componente autobiografica, ma al contempo onesto, importante. Come nel Canzioniere, c'è una coraggiosissima ricerca della sincerità ("ai poeti resta da fare la poesia onesta"), e un costante, sempre più approfondito incedere nella ricerca di sé. Il romanzo è rimasto incompiuto, ci si chiede se Saba sarebbe mai riuscito a finirlo, a completare il processo che, poco a poco, ha portato gran parte della sua persona sulle pagine dei suoi libri.
Recensioni
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