Una donna che ha molte domande. Una bambina che ha tutte le risposte. La storia di un'amicizia in grado di curare anche il cuore più ammaccato.
«E comunque, si può sapere in che squadra giochi, Elisabetta?»
«In nessuna squadra, papà non mi può portare.»
«Tesoro, è un modo di dire: se sei mia amica non ti devi domandare come sta lui, o cosa sta pensando. Ti devi solo preoccupare di me e darmi sempre ragione.»
«Mia nonna diceva che non si deve dare ragione agli stupidi, altrimenti resteranno sempre stupidi.»
«Ma io non sono stupida. Sono solo disperata.»
Margherita ha un ottimo lavoro, una folta schiera di amiche e un fidanzato con tutte le carte in regola per diventare Quello Giusto. Almeno fino al giorno in cui Quello Apparentemente Giusto la lascia senza una spiegazione, dopo sei mesi di amore folle (almeno da parte di lei), dopo averla costretta a sorbire centrifughe e tisane di ogni tipo, a rinunciare al cioccolato e ad annullare la parte più divertente di se stessa per cercare di conquistarlo ogni giorno. Sola e disperata, Margherita decide di trascorrere agosto a Torino per la prima volta da sempre. Ed è assolutamente per caso che si imbatte nella pubblicità di una onlus che aiuta i genitori costretti a lavorare d'estate a trovare compagnia gratuita per i propri figli. Così conosce Elisabetta, nove anni, intelligente, timidissima e un po' troppo abituata alla solitudine, che con le sue battute sagaci e l'innocenza che hanno solo i bambini le mostra il suo dolore sotto una luce totalmente nuova. In un'estate torinese che non avrebbe mai pensato di vivere e di potersi godere, tra picnic sul lungo Po, lezioni di frisbee, gelati al limone e libri che possono curare le ferite, Margherita ed Elisabetta costruiranno un legame molto più speciale di quanto potessero sospettare e, forse, riusciranno anche a scovare Quello Giusto Davvero per Margherita.
Leggi di più
Leggi di meno