Folfiri o Folfox

Spigoloso, cantautorale, pop, avant, lineare, elettrico, acustico, sperimentale, stratificato, complesso, rock, concettuale, calcolato, umorale, umano: una, nessuna e centomila le possibili combinazioni alla base di Folfiri o Folfox. Si dice che dal caos nascano le espressioni artistiche migliori: Spigoloso, cantautorale, pop, avant, lineare, elettrico, acustico, sperimentale, stratificato, complesso, rock, concettuale, calcolato, umorale, umano: una, nessuna e centomila le possibili combinazioni alla base di Folfiri o Folfox. Si dice che dal caos nascano le espressioni artistiche migliori. In definitiva non il mio album preferito degli Afterhours ma una grandissima produzione.

Ammirevole il nuovo doppio lavoro di un gruppo che sempre più ha la sostanza e la firma del proprio leader. Ascolto dapprima non semplice e oserei dire quasi ostico. Poi l'interiorità del tema e la coraggiosa scelta di rendere tematico il conflitto fra rimedi chemioterapici ormai di quotidiana consuetudine fanno del disco una esperienza di languore e malinconia cupa intervallati a momenti di delirio puro ("San Miguel" ancora io non l'ho capita.....).

Folfiri o Folfox riporta finalmente gli Afterhours su standard degni del loro nome. Sia chiaro, non che "Padania" o "I milanesi ammazzano il sabato" fossero dischi inferiori, ma qui la band, forse grazie anche ad un processo di lavorazione diverso, riesce davvero ad esprimersi al meglio. Indipendentemente dalla dinamica che ha ispirato il disco e di cui troverete abbondanti informazioni altrove, le tracce che compongono l'album sono quanto più di vario prodotto dal gruppo negli ultimi 10 anni. Un disco forse non di facile impatto per chi non segue il gruppo da sempre, ma da non farsi scappare, unico nel panorama attuale.