L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un album fresco, sincero e ben fatto. La cosa che colpisce di più è la sonorità. Vengono usati tantissimi strumenti, anche etnici che concorrono a creare una trama musicale davvero unica! È molto interessante la collaborazione con Battiato in una canzone scritta a 6 mani in italiano, francese e arabo! Siamo nel pieno delle sperimentazioni... veramente una delizia per le orecchie! Gli argomenti trattato sono molto profondi, come da consuetudine, e vanno dalla perdita di una persona cara alla violenza familiare. Il tutto termina con una perla dal sapore futurista, ventunodieciduemilatrenta, brano che lascia tanto spazio alle interpretazioni personali.
Non poteva trovare migliore riconoscimento con la Targa Tenco 2010 il Cd Elettra di Carmen Consoli, prima donna a ritirare il prestigioso premio già nel passato dato a Guccini, De Andrè e De Gregori. Carmen Consoli mostra di aver maturato pienamente le esperienze rock dei primi album, le visioni intimistiche e al limite etniche della parte centrale della sua vita compositiva, regalando al mondo una perla fatta di sole 10 canzoni, ognuna carica di uno spirito raffinato, profondo e musicalmente inimitabile. Un viaggio completo che partendo dalle corde emozionali di "Mandaci una cartolina", passando dalla rabbia più feroce di "Mio Zio", sorvolando le proprie origine siciliane con una splendida ballata che prende e non lascia più, si arriva alla conclusione con "Ventunodieciduemilatrenta" in cui lo straniamento verso il testo è compensato da una musicalità mai banale. Verrà ricordato tra i migliori album nei prossimi cent'anni. Imperdibile.
Mi sono accostato alla cantautrice catanese relativamente da pochi anni. E confesso di non aver ancora approcciato il primo periodo della sua carriera (quello degli anni ’90) e della seconda di averne approcciata solo una parte con un atteggiamento dominato da un forte impulso “zapping”. Dico questo per sottolineare che non posso certo ritenermi un esperto della Consoli ma piuttosto un osservatore discreto che ogni tanto le si avvicina e più spesso se ne allontana. Occasione di riavvicinamento è l’uscita del suo ultimo lavoro “Elettra”. In tutta sincerità quello che in passato mi ha reso l’avvicinamento faticoso, è stato non tanto l’aspetto più squisitamente legato alla composizione, ma un elemento che crea - ancora in molti - una certa qual “ostilità”, vale a dire la sua voce, in esatta antitesi, ironia degli opposti, rispetto ai fan della prima ora per i quali, al contrario, è proprio il particolare timbro vocale a rappresentare il suo vero punto di forza. Certo per un cantautore/trice (o meglio ancora per una “cantantessa” come lei ama definirsi) la voce è un elemento veramente importante, anche se quello che da sempre caratterizza la “categoria” è piuttosto l’aspetto legato al testo, al suo contenuto, che se supportato anche da una bella voce produce quella magia che chiamiamo capolavoro. Intendiamoci, che poi il concetto di “bella voce”, al di là di alcuni criteri di valutazione che possono essere più o meno oggettivi, sia suscettibile di una forte relatività, è cosa assai nota. E’ importante per me porre queste premesse perché quello che di positivo personalmente ho trovato in questo lavoro, in continuità con gli ultimi lavori e meno rispetto ai primi dischi, è proprio l’uso della voce che, sicuramente influenzata dall’età e dalla maturità dell’artista, oltre che da alcune recenti vicende personali, ci appare, appunto, con un registro più morbido, meno aspro, capace di una maggiore flessibilità interpretativa che le consente di plasmarla ed adattarla alle esigenze di questo o di quel pezzo; prova mirabile di questa sua capacità, è il bellissimo pezzo tutto in siciliano “’A finestra”. Questa volta Carmen ci canta l’amore e lo fa (come lei stessa ha dichiarato), “invocando” dal mito greco il personaggio di Elettra. Amore contrastato, passionale, (s)venduto, abusato, violento, sono solo alcuni dei tratti più intensi con cui l’artista ci canta l’amore. E lo fa con un tappeto sonoro più rotondo e meno spigoloso di quanto appunto non fosse in passato, volutamente acustico anche contro il volere dei discografici. Molto bella la collaborazione con Battiato l’altra grande espressione della città etnea, come sono belli onestamente tutti i brani di questo disco. Maturità vocale ma soprattutto compositiva, fanno di Elettra un gran bel disco da ascoltare tutto d’un fiato e poi riascoltare di nuovo, assaporandone i tanti dettagli che via via si vanno dipanando esattamente come in un puzzle. Cantante e autrice preziosa, la Consoli merita un posto di tutto rispetto nel panorama della canzone d’autore italiana, per la coerenza ed il coraggio fin qui’ dimostrati anche nell’aver saputo intraprendere un’altra strada sonora, diversa dagli inizi, con tenacia e senso di libertà esemplari.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore