Riff giganti, groove che fanno impazzire le folle e voce aggressiva ma anche melodica e coinvolgente sono gli strumenti con i quali i Drowning Pool ottengono il trionfo della tragedia, evolvendosi costantemente senza compromessi, ma rimanendo fedeli ai loro fan, con oltre un decennio di lavoro ed attitudine. “Hellelujah” è assolutamente l’album (il sesto della discografia del quartetto) che i fan irriducibili della band ha richiesto e meritato, e la band modern metal multi-platino del Texas consegna il suo disco più pesante ed infernale, accendendo con forti dose di adrenalina un fuoco destinato a far esplodere il pubblico durante i concerti. Solo pochi secondi dall'inizio del primo singolo "By The Blood" ed è evidente che “Hellelujah” è il lavoro più aggressivo, ambizioso e veramente definitivo da “Sinner”, il disco che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e generato le Top 20 Rock Radio hit "Tear Away" e "Bodies". Drowning Pool sono stati ai vertici della scena metal americana del nuovo millennio ed hanno suonato in tour con Ozzy Osbourne, Mötley Crüe, Papa Roach, System Of A Down, Kiss, Korn, Sevendust, Seether, Hellyeah, POD, Five Finger Death Punch, Black Label Society e all’ Ozzfest con i Metallica, Rob Zombie e Marilyn Manson. Il produttore Jason Suecof (All That Remains, Trivium, Demone Hunter) era l'uomo perfetto per catturare la miscela di radici metalliche e cori istantaneamente memorabili, con riff granitici e testi perfidamente d’impatto. Le canzoni di “Hellelujah” sono state scritte con il contributo di tutti e quattro i membri e pulsano con la potenza di tutto ciò che è avvenuto durante la carriera della band e con una rinvigorita fame per il futuro. Drowning Pool celebrano il loro successo passato, mentre fermamente si concentrano sul presente, consapevoli di un futuro artistico illuminato.
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