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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2022
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“Black tarantella” è un lavoro nel quale, oltre all’assoluto stato di grazia di Avitabile in qualità di autore, si avverte come egli abbia perfettamente introiettato le possibilità delle ritmiche dei Bottari facendone un uso equilibrato e funzionale senza mai cadere nell’abuso delle stesse o nella loro presenza fine a se stessa. Ha poi aggiunto una robusta sezione di ottoni che si sposano a meraviglia con le percussioni per realizzare un sound terrigno e dal groove caldissimo. Questo progetto è caratterizzato da molteplici ospitate. Fin dalla prima traccia, la delicatissima “E’ ancora tiempo“, in cui duetta con Pino Daniele, anche alla chitarra, in quella che sembra essere la (bella) canzone che Pino Daniele non riusciva più a scrivere da oltre venti anni. “Aizàmm’ na mana” è una classica tammurriata per le ritmiche trascinanti delle botti, tini e falci percosse dai Bottari, ma con la voce di Raiz a introdurla e le trombe della Scorribanda a sottolinearne la melodia principale. Sullo stesso piano di ritmi incessanti e ossessivi abbinati a ottoni potenti si muove “Mai cchiù” segnata dall’interessante collaborazione con i Co’ sang il cui rap barricadero si sposa benissimo con questi ritmi antichi. A seguire ci sono i mandolini di “Gerardo nuvola ‘e povere“, storia padano-partenopea di una morte bianca e altri brani dedicati alle piccole terribili tragedie quotidiane quali le disperazioni di “Elì Elì“, i drammi di “Suonn’ a pastell‘”, l'intensa, quasi insostenibile, denuncia delle violenze effettuate ovunque nel nome di varie divinità cantata in “‘A nnomme ‘e Dio“, ottimamente adornata da un gran sax finale. Altro episodio riuscito è quello con Franco Battiato, “No è no“, una morbida e orgogliosa ballata dal bellissimo contrasto tra la forza del testo e la dolcezza della musica Non potevano mancare soul e funk: li troviamo in brani come “Mane e mane” (con Daby Tourè), o nel vertiginoso levare di “Nun è giusto” dove Bottari da un lato, gli ottoni dall’altro e l'ottimo Idir nel mezzo realizzano un mix musicale di grande originalità che viaggia da Napoli verso il Maghreb occhieggiando alla indimenticata canzone politica di inizio secolo scorso. Infine citiamo la quasi radiofonica “E ‘a Maronn’ accumparett’ in Africa“, nobilitata dalla presenza del grande vecchio David Crosby, e il classico “Soul express” qui rivisitato con le presenze eccellenti della kora di Toumani Diabatè e della mandola+bouzouki di Mauro Pagani. Se volete ascoltare un disco di Enzo Avitabile è questo il lavoro che fa per voi.
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