La vita musicale fiorentina deve moltissimo a Vittorio Gui. Nato a Roma nel 1885 in una famiglia originaria della Savoia, studiò pianoforte con la madre che era stata allieva di Sgambati e si formò al Liceo musicale di Santa Cecilia frequentando contemporaneamente la facoltà di lettere. Nella città natale si mise in luce come compositore e direttore debuttando nel 1907 al Teatro Adriano con La Gioconda prima di intraprendere una fortunata tournée in varie città italiane con le musiche di Pizzetti per La nave di D’Annunzio. Incaricato di organizzare il settore musicale dell’Esposizione internazionale di Torino nel 1911 vi fondò un’orchestra invitandovi direttori come Mengelberg e Toscanini e compositori come Elgar, d’Indy e Debussy con il quale in particolare strinse un rapporto di stima documentato da vari scambi epistolari. La sua carriera proseguì per tre stagioni consecutive al San Carlo di Napoli e dopo la guerra fu per due anni in Portogallo prima di riprendere l’attività nei teatri italiani fra i quali la Scala di Milano dove Toscanini lo invitò a dirigere Salome di Strauss nella stagione 1923-24. Nel 1925 fu l’unico musicista firmatario del Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce e lo stesso anno inaugurò il rinnovato Teatro di Torino con L’italiana in Algeri di Rossini, quindi fissò la propria residenza a Firenze dove nel 1928, in stretto legame con il mondo culturale della città, fu fra i principali artefici della nascita della Stabile Orchestrale Fiorentina e nel ‘33 del Festival del Maggio Musicale dal quale poi l’orchestra prese il suo nome definitivo.Musiche di SCHUBERT/SCHUMANN/BRAHMS/WAGNER/ROSSINI/DEBUSSY/DUKAS/GLINKA/ BORODIN/MUSORGSKIJ/SIBELIUS).
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