Brave New World

Grandissima attesa ed entusiasmo (entrambi ampiamente ripagati) hanno circondato la pubblicazione di questo lavoro della Vergine di Ferro. I fan erano in trepidazione per il ritorno tanto di Bruce quanto di Adrian, colonne portanti degli storici lavori ottantiani della band, i quali non hanno deluso le aspettative, contribuendo a riportare i Maiden ai fasti dei tempi migliori. Il disco si apre con l'ottimo singolo "The Wicker Man", ma i momenti migliori si trovano nel prosieguo, a partire già dalla seconda traccia ("Ghost of Navigator") e la terza (la title-track). Da segnalare anche la maestosa "Dream of Mirrors" e l'inusuale ed affascinante "The Thin Line between Love and Hate", alla quale spetta il compito di chiudere l’album.

Dopo il deludente virtual 11 (lo stesso Steve Harris ha dichiarato che è il loro lavoro peggiore)si ritorna alla formazione originale con il ritorno di Adrian Smith alla chitarra e Bruce Dickinson alla voce , precedentemente sostituito in "the x factor" e "virtual 11" da Blaze Bailey dei Wolfsbane, con l' agiunta di Janick Gers alla chitarra entrato a far parte del gruppo nel 1990 in "no prayer for the diyng" a causa dell' uscita di Adrian Smith, Questo album è vicino alle sonorità adottate dai maiden sul finire degli anni ottanta ma non è paragonabile ai loro primi album ,molto più belli e potenti.