Compositore. Maestro di cappella a Bologna dal 1696 alla morte, presiedette l'Accademia filarmonica ed ebbe allievi G.M. Jacchini, D. Gabrielli, G. Torelli, G.B. Martini. Nell'ambito della scuola bolognese, di cui è considerato uno dei più significativi esponenti, fu tra gli iniziatori (con G.P. Colonna, G.B. Vitali e altri) dell'oratorio (il primo fu I due gigli porporati, 1679). Compose inoltre 20 opere, soprattutto per i teatri di Bologna e Venezia, e numerose cantate. Il suo stile vocale mostra influssi di Carissimi e di Cesti, ed è caratterizzato da inventiva melodica, chiarezza e concisione; ma notevole e vario è anche l'uso delle parti strumentali, sia in dialogo con le voci, sia alternate a queste in concertati per strumenti soli. Compose altresì messe, mottetti, salmi e altra musica sacra per S. Petronio, in cui tipico è l'impiego di sinfonie d'apertura (nelle messe) e di archi, trombe e altri strumenti obbligati in aggiunta ai soli e al coro.